Caos, criminalità e promesse, ecco cosa sta succedendo ad Haiti

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Di Cecilia CacciottoAfp
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La capitale Port-au-Prince preda di bande criminali, i residenti di interi quartieri costretti a abbandonare le proprie abitazioni; trovano riparo in scuole o altri edifici pubblici

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A bordo di auto, in moto o a piedi, martedì migliaia di residenti sono fuggiti da un quartiere della capitale haitiana dominato dalle gang.

"Stiamo vivendo una situazione estremamente difficile", ha detto Elie Derisca, residente del quartiere Carrefour-Feuilles, nel sud di Port-au-Prince.

"Non so nemmeno dove andare. Ho dovuto abbandonare la mia casa".

Sono oltre tremila le  persone sono fuggite dal quartiere, secondo una stima del dipartimento della Protezione civile di Haiti, e i funzionari dicono che probabilmente ne seguiranno altre.

Il quartiere viene regolarmente attaccato da una banda guidata da Renel Destina, conosciuto con lo pseudonimo di Ti Lapli, ricercato dalle autorità statunitensi per aver sequestrato cittadini americani.

"Gli agenti di polizia che vivono nella zona non hanno più i mezzi per difenderci. E i criminali sono riusciti a prendere possesso delle nostre case", ha detto Derisca, aggiungendo che gli uomini delle gang hanno saccheggiato e dato fuoco alle case del quartiere, facendo anche diversi morti.

Un 15 agosto da dimenticare

Martedì il caos era palpabile nelle strade di Carrefour-Feuilles. Alcuni residenti portavano le valigie sulla testa, mentre altri accatastavano materassi e mobili sopra le loro auto.

Altri hanno cercato rifugio nelle piazze pubbliche e nelle scuole dei quartieri più sicuri, stando anche a quello che si può vedere nelle immagini pubblicate sui social.

Lunedì i residenti del quartiere assediato hanno manifestato chiedendo più sicurezza e la polizia nazionale haitiana è intervenuta per ristabilire l'ordine nell'area.

In una dichiarazione, la polizia ha promesso di contrastare le bande, ma tutto questo non è bastato a rassicurare gli animi e  la gente  continua a fuggire.

Haiti si trova impantanata da anni  in una crisi economica, politica e di sicurezza senza precedenti; l'assassinio del presidente Jovenel Moise nel 2021 ha drammaticamente peggiorato la situazione.

Le bande hanno preso possesso di alcune zone  e oggi controllano circa l'80% di Port-au-Prince.  Rapimenti, stupri, rapine e omicidi sono ormai all'ordine del giorno.

Appello al Consiglio di sicurezza

Martedì le famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case nel quartiere di Carrefour Feuilles a Port-au Prince per sfuggire alla violenza delle bande.

Prendendo i pochi effetti personali che potevano portare con sé, le famiglie di tre o quattro persone si sono allontanate in moto o a piedi in cerca di un posto sicuro.

 Il Carrefour Feuilles è diventato l'obiettivo della banda Grand Ravine, che sta cercando di conquistare più territorio a Port-au-Prince, dove le bande controllano già l'80% della capitale, secondo le Nazioni unite.

Un recente rapporto di Human rights watch ha esortato la comunità internazionale a intervenire rapidamente per porre fine alla spirale di violenza delle bande ad Haiti.

L'appello del gruppo umanitario è giunto mentre Haiti attende una risposta dal Consiglio di sicurezza  alla sua richiesta di ottobre per il dispiegamento immediato di una forza d'interposizione  internazionale.

Più di 190.000 haitiani sono stati costretti a fuggire dalle loro case dall'anno scorso.

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All'inizio del mese gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero presentato una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu per autorizzare il Kenya a guidare una forza di polizia multinazionale per cercare di riportare l'ordine nell'isola.

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