Gravemente impattate le regioni dell'Alta Carniola e della Carinzia, nel Nord del Paese. Vienna prova di tutto per contenere l'ingrossamento dei fiumi
Le piogge torrenziali e i fiumi esondati stanno causando danni gravi nelle regioni settentrionali della Slovenia. In 24 ore è caduta la quantità di pioggia in genere registrata nell'intero mese di agosto.
I danni più gravi nella regione della Carinzia dove strade e ponti sono stati travolti dall'acqua, ma forti inondazioni si sono viste anche nell'Alta Carniola, nel Nord-ovest. Tre persone sono morte (una donna nella città di Kamnik e due cittadini olandesi probabilmente colpiti da un fulmine) e 16 mila sono rimaste senza elettricità.
Il premier sloveno Robert Golob ha parlato di "una situazione eccezionale e catastrofica", mai vissuta dal Paese da quando è diventato indipendente nel 1991. Nella città di Celje, 70 chilometri a Nord-Est della capitale Lubiana un quarto della popolazione (circa 4.000 persone) è stata fatta evacuare. A Komenda, a Nord di Lubiana è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Inondazioni e frane sono state registrate anche nella regione nord-occidentale della Gorenjska, nella regione di Skofja Loka e nelle valli di Selca e Poljane.
L'allerta meteo era stata diramata a livello europeo quando ancora il ciclone Petar, ribattezzato "Circe" dai media, stava manifestando i suoi primi fenomeni estremi sul Paese.
Allerta rossa per alluvioni anche in Austria, dove preoccupa l'ingrossamento del fiume Drava causato anche dalla portata in aumento degli affluenti locali nel territorio sloveno. Le autorità hanno invitato i cittadini a rinunciare ai viaggi in auto non strettamente necessari.