Il Parlamento israeliano approva una prima di tre parti della riforma della giustizia. Forti proteste in piazza, almeno 70 le persone arrestate
Migliaia di manifestanti israeliani hanno bloccato le strade e il principale aeroporto internazionale del Paese, per protestare contro la riforma del sistema giudiziario voluta dal governo. Almeno 70 persone sono state arrestate.
Secondo le opposizioni si rischia una svolta autoritaria
Gli alleati ultranazionalisti e ultraortodossi del primo ministro Benjamin Netanyahu hanno proposto una serie di leggi che hanno da mesi hanno scatenato forti polemiche nella nazione ebraica. Secondo le opposizioni, si rischia infatti una svolta autoritaria.
"Protesto da più di sei mesi perché il nostro governo ha deciso di cambiare il volto del Paese, trasformandoci da una nazione democratica che distribuisce i poteri e protegge i nostri diritti in uno Stato iniquo che privilegia gli interessi personali di chi è attualmente al potere", spiega Yael Erez, studentessa di medicina.
Altre due votazioni previste entro la fine del mese
Dello stesso avviso Naor Huri, ingegnere, secondo il quale "questo governo si sta semplicemente disinteressando dei suoi cittadini. Metà della nazione si sente trascurata, ed è doloroso. È straziante vedere cosa stanno facendo al nostro bel Paese".
La giornata di proteste di martedì è arrivata dopo che il Parlamento israeliano ha approvato il primo di tre disegni di legge che puntano a diminuire fortemente il potere della Corte Suprema rispetto alle decisioni governative. Entro la fine del mese sono previste altre due votazioni che completerebbero l'approvazione della riforma.