Le mine ucraine hanno causato undici vittime civili tra morti e feriti, secondo Human Rights Watch.
Le forze ucraine utilizzano mine antiuomo in maniera "indiscrimintata". Questa l'accusa di Human Rights Watch, secondo cui Kiev si sarebbe così resa responsabili di undici vittime, tra morti e feriti, spesso amputati alle gambe.
Anche le forze russe hanno utilizzato almeno 13 tipi di mine antiuomo in tutta l'Ucraina dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022, uccidendo e mutilando decine di civili.
Le mine antiuomo possono causare numerosissime vittime tra i civili, anche molto tempo dopo la fine di un conflitto. Le mine antiuomo PFM-1, che secondo Human Rights Watch sarebbero state piazzate da Kiev nelle aree controllate dai russi, sono piccole mine che esplodono quando viene esercitata una pressione, ad esempio se qualcuno le calpesta.
L'ong ha chiesto a Kiev di non impiegare le armi vietate, di indagare sul loro sospetto uso e di incolpare i responsabili. "L'impegno del governo ucraino a indagare sull'apparente uso di mine antiuomo vietate da parte dei suoi militari è un importante riconoscimento del suo dovere di proteggere i civili", ha dichiarato Steve Goose, direttore degli armamenti di Human Rights Watch.
"Un'inchiesta rapida, trasparente e approfondita potrebbe avere benefici di vasta portata per gli ucraini, sia ora che per le generazioni future. Le autorità ucraine, preoccupate per la protezione dei loro civili, hanno interesse a scoprire come, quando e dove sono state usate queste mine", ha aggiunto Goose. "E fare tutto il possibile per impedire che vengano usate di nuovo".
Il gruppo statunitense afferma di aver condiviso le sue ultime scoperte con il governo ucraino, ma di non avere ricevuto alcuna risposta. Human Rights Watch ha pubblicato anche quattro rapporti che documentano l'uso delle mine da parte delle forze russe, che secondo l'ong "viola il diritto umanitario internazionale".
Mosca non ha aderito al Trattato sulla messa al bando delle mine del 1997, che vieta questo tipo di armi. L'Ucraina, invece, ha ratificato il trattato nel 2005. Il testo impone ai Paesi firmatari di distruggere le scorte di mine, bonificare le aree minate e fornire assistenza alle eventuali vittime.