Germania: gli sfollati dell'ex DDR chiedono un risarcimento

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Immagine d'archivio Diritti d'autore Bernd von Jutrczenka/dpa via AP
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20.000 euro per ogni vittima che tra gli anni 50 e 60 fu costretta ad abbandonare la propria casa

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I muri della storia. Ora il partito del cancelliere tedesco Olaf Scholz vuole estendere la classifica delle "vittime" dell'ingiustizia comunista nell'ex DDR. Una mossa che potrebbe significare un risarcimento per circa 12.000 persone costrette a fuggire dalle loro case nel 1952 e nel 1961. 

Gente come Marie-Luise Troebs, che nel 1961, quando aveva 10 anni, fu sfrattata insieme dalle autorità comuniste alla sua famiglia, dalla città di confine rurale di Geisa  e mandata a 130 chilometri di distanza. "La maggior parte degli uomini era armata", racconta. "E questa donna si è precipitata da noi e ha detto: 'Non ti è permesso uscire di casa oggi, non ti è permesso andare a scuola oggi. "Ma perché? Perché?" E poi è arrivata mia mamma e con i ragazzi, con loro quattro in braccio e poi in qualche modo ha cercato di spiegarci che dovevamo lasciare Geisa. Ed è stato... terribile."

A Troebs lavora un'associazione di ex tedeschi della Germania dell’Est. Una battaglia per richiedere un risarcimento di 20.000 euro per ogni vittima.

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