Moria di tonnellate di pesci provocata da un'alga tossica, causata soprattutto dal caldo e dalla alta salinità dell'acqua del fiume Oder. Il governo polacco è intervenuto con nuove regole, ma per gli ambientalisti non è ancora sufficiente per scongiurare il pericolo
In Polonia, il fiume Oder ha... l'acqua alla gola.
Nel mese di giugno, non ancora terminato, più di una tonnellata di pesci morti è stata recuperata nelle vicinanze del canale di Gliwice, in Polonia, nella regione della Slesia.
Una situazione simile, denominata "il disastro ecologico del fiume Oder", si è verificata anche lo scorso anno, causando la morte di decine di tonnellate di pesci.
Colpa di una "alga dorata" tossica, che, a causa del caldo e dell'elevata salinità delle acque, prospera nel fiume Oder, corso d'acqua che attraversa parte dell'Europa Centrale (Repubblica Ceca, Polonia e Germania) e sfocia nel Mar Baltico.
Cosa fare per evitare il peggio?
Prova a dare una risposta concreta Krzysztof Smolnicki, attivista di “Save the Oder”:
"I nostri esperti sono sul fiume, prelevano campioni d'acqua, ma controllano anche quante cozze ci sono, quanti pesci ci sono, e purtroppo le notizie sono negative: la popolazione ittica si è dimezzata. Molte cozze, che sono responsabili della pulizia del fiume, si sono estinte. La soluzione è ridurre la salinità: abbiamo almeno questo fattore che possiamo influenzare, perché per il presto non abbiamo alcuna influenza sulla siccità, non abbiamo alcuna influenza sul clima e sull'alta temperatura, e possiamo solo influenzare la salinità. Poi, come passo successivo, dobbiamo rinaturalizzare il fiume".
L'impegno del governo polacco
Il governo polacco ha istituito un'unità di crisi e ha introdotto provvedimenti per neutralizzare le alghe.
Secondo Aleksander Brzoska, portavoce del del Ministero polacco dell'Ambiente, anche i campioni di acqua vengono regolarmente raccolti e analizzati in termini di proprietà fisico-chimiche.
"Diverse raccomandazioni sono state fatte dal nostro gruppo di esperti al Centro per la Sicurezza del governo", spiega Brzoska, "tra cui il taglio delle lanche, i meandri abbandonati del corso d'acqua, del fiume Oder, dove l'alga dorata potrebbe avere condizioni più favorevoli per la riproduzione. Un altro problema sono alcuni filtri che bloccano il flusso di quest'acqua dalle lanche al corso principale del fiume".
Gli ambientalisti: "Le nuove norme non hanno risolto nulla"
Ricercatori indipendenti, attivisti e avvocati valutano, però, negativamente le azioni del governo polacco e ritengono che le nuove norme introdotte non siano una risposta adeguata né ai problemi del fiume Oder né al cambiamento climatico.
Lo spiega Agata Szafraniuk, dell'ONG "Client Earth":
"La condizione dei fiumi in Polonia è pessima. Oltre il 98% dei fiumi non è in buone condizioni e sembra che il sistema legale non funzioni correttamente. Le competenze sono sfumate e discutibili, ovvero non è chiaro chi sia responsabile di cosa: ci sono numerose autorità che si occupano di gestione dei fiumi, ma non si coordinano tra di loro, e manca anche un effettivo controllo sui permessi che regolano cosa, quando e in che quantità può essere gettata nei fiumi. Queste nuove normative non affrontano i problemi concreti e sistemici. Inoltre, sono norme persino dannose, perché prevedono oltre 50 investimenti in strutture idrotecniche, come sbarramenti e dighe. Questo tipo di barriere sui fiumi, tagliando il fiume Oder, non ha nulla a che fare con la sua rinaturalizzazione.
Ed è arrivata l'estate...
La corrispondente di Euronews, Magdalena Chodownik, avverte:
"L'avvicinarsi del clima estivo e l'aumento delle temperature causeranno molto probabilmente ulteriori fioriture di alghe, che purtroppo avranno un impatto negativo sui pesci nei fiumi polacchi".