(ANSA) - PAVIA, 26 MAG - "C'è un tema di ammissione di responsabilità. Il primo giudice aveva negato il lavoro esterno perché Stasi non ha mai ammesso nulla. Altri tribunali non lo concedono se non risarcisci e non c'è un pentimento. Succede solo a Bollate e per i detenuti mediatici". Parla così l'avvocato Gianluigi Tizzoni, che assiste la famiglia di Chiara Poggi, sull'ammissione al lavoro esterno per Alberto Stasi, che sta scontando da circa 7 anni e mezzo nel carcere di Bollate una condanna definitiva a 16 anni per l'omicidio della ragazza, avvenuto nell'agosto 2007. Tizzoni, legale che ha difeso la famiglia Poggi fin dal primo giorno, ha aggiunto, sulla possibilità concessa a Stasi da quattro mesi di lavorare fuori dal carcere, che "l'aspetto più deleterio è che la parte offesa non è stata avvertita. È vero, la legge non lo impone, ma neppure lo vieta". Il risarcimento per ora è stato parziale. Rispetto a una condanna a circa 1,2 milioni di euro tra danni e spese, è stata raggiunta una transazione a 700 mila euro, di cui finora è stata liquidata circa la metà. Stasi si è impegnato a dare alla famiglia Poggi una quota mensile del suo stipendio per un minimo di 9 mila euro l'anno. (ANSA).
Legale dei Poggi, Stasi fuori? Capita ai detenuti mediatici
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Di ANSA
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