Papa Francesco e Giorgia Meloni contro l'inverno demografico italiano

Giorgia Meloni e Papa Francesco a "Gli Stati generali della natalità"
Giorgia Meloni e Papa Francesco a "Gli Stati generali della natalità" Diritti d'autore Alessandra Tarantino/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Gianluca Martucci
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Per il Pontefice influisce "una cultura non amica della famiglia". Meloni rivendica il successo delle politiche introdotte nel bilancio dello Stato 2023

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Agli Stati generali della natalità Papa Francesco e Giorgia Meloni condividono lo stesso palco per lanciare lo stesso appello: invertire la rotta su cui viaggia l'inverno demografico italiano

L'Italia è tra gli ultimi Paesi nell'Ue per tasso di natalità (1,25 figli per donna, fanno peggio Malta, con un 1,13, e la Spagna, con un 1,19). Nel 2022 le nascite sono scese al nuovo minimo storico sotto le 400 mila unità e il Paese ha registrato più di 12 morti ogni sette nascite.

Gli esperti avvertono che per invertire la tendenza l'obiettivo è raggiungere le 500 mila nascite all'anno entro la fine del 2033. Il Paese sta invecchiando a un ritmo molto più veloce rispetto ad altri Stati europei e neanche l'aumento della popolazione di immigrati sta fermando il calo demografico. 

Per il Pontefice il problema è prima di tutto attribuibile a una "cultura non amica della famiglia, dove si parla di diritti individuali e dove i condizionamenti sono insormontabili per le donne, che sono le più danneggiate, perché costrette al bivio tra carriera e maternità oppure schiacciate dal peso della cura”. Secondo Francesco “bisogna avere il coraggio di scommettere sulle famiglie, sui bambini: sentirsi soli e contare sulle proprie forze è pericoloso e significa rassegnarsi a esistenze solitarie in cui ciascuno deve fare da sé, e solo i più ricchi possono permettersi la libertà di che forma dare alle proprie vite, ed è ingiusto oltre che umiliante”.

Il governo di destra della premier Meloni ha creato il Ministero per la famiglia e la natalità. Il taglio delle imposte sulle vendite dei prodotti per l'infanzia e l'aumento degli assegni familiari sono alcune delle proposte incluse nel bilancio 2023 del nuovo governo.

L'esecutivo si è detto pronto a fare la sua parte, ma si lancia anche in una campagna contro la maternità surrogata.

"Noi vogliamo restituire agli italiani un Paese in cui essere padri e madri sia un valore socialmente riconosciuto e non un fatto privato: una nazione in cui fare un figlio è una cosa bellissima, che non ti toglie niente e non ti impedisce niente e che ti dà tantissimo", ha affermato la premier dal palco.

L'Italia però dovrebbe essere anche il posto in cui "non sia più scandaloso dire che, qualsiasi siano le legittime, libere scelte e inclinazioni di ciascuno, siamo tutti nati da un uomo e da una donna" e in cui non sia un tabù dire "che la natalità non è in vendita, che l'utero non si affitta e i figli non sono prodotti da banco che puoi scegliere e poi magari restituire".

Gli effetti del calo della popolazione si preannunciano pesanti su tutti i fronti, a partire da quello economico, su cui si misura la capacità del Paese di pagare il debito pubblico e di dotarsi di un sistema pensionistico sostenibile. L'Italia ha una sfida che somiglia a una lotta contro il tempo.

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