Damasco dovrà impegnarsi a fare tornare i rifugiati siriani in patria senza ritorsioni e ad avviare un processo politico credibile
La Lega Araba ha riammesso nell'organizzazione la Siria, dopo averla espulsa 12 anni fa a causa della dura repressione delle rivolte messa in atto dal presidente Bashar al-Assad. La decisione è arrivata dai ministri degli Esteri della Lega durante una riunione di emergenza convocata al Cairo, spiegando che quella della Siria è una riammissione ''a carte condizioni''.
Il ministro degli esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha fatto sapere “che tutti sono convinti che l'unico modo per risolvere la crisi in Siria sia la soluzione politica che viene totalmente dall'interno del Paese senza alcuna interferenza esterna.”
Damasco dovrà rispettare ora certe condizioni. Tra queste, il ritorno dei rifugiati siriani senza ritorsioni, un processo politico credibile che porti a elezioni e passi per porre fine al contrabbando di stupefacenti dalla Siria nei paesi vicini.
La decisione ha effetto immediato, fa sapere la tv panarabo-saudita al Arabiya. Il vertice era stato preceduto da un incontro a Gedda dello scorso 15 aprile quando i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, Egitto, Giordania e Iraq avevano discusso la possibilità di un invito alla Siria che potrebbe riprendere immediatamente la sua partecipazione alle riunioni della Lega Araba.
La Siria era stata sospesa all'inizio della rivolta che si era poi trasformata in conflitto, che ha causato la morte di quasi mezzo milione di persone dal marzo 2011 e oltre 10 milioni di profughi.