Associazione Coscioni: "La maternità surrogata non può diventare un reato universale"

Foto d'archivio di una coppia di genitori omosessuali che sono ricorsi alla Gpa per avere figli
Foto d'archivio di una coppia di genitori omosessuali che sono ricorsi alla Gpa per avere figli Diritti d'autore Jae C. Hong/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Di Gioia SalvatoriRedazione italiana
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Il governo Meloni vorrebbe farne un crimine universale, come i crimini di guerra e la pedofilia. Le associazioni chiedono più uniformita nelle leggi tra i Paesi Ue

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Maternità surrogata, gestazione per altri o, più dispregiativo, utero in affitto. Il tema bioetico più dibattutto attualmente in Italia è nel suo dna un tema internazionale, visto che dalla maggior parte dei Paesi europei si viaggia all'estero per ricorrere a questa pratica. 

Tuttavia, le leggi a riguardo nel vecchio continente sono varie e disparate, tra chi vieta la Gpa senza eccezioni, chi la preclude solo alle coppie omosessuali e chi, come il governo di Giorgia Meloni, vorrebbe fare di questa pratica un crimine universale. 

In sintesi, per invertire la rotta (oggi chi fa Gpa all'estero, nonostante la legge 40 preveda multe e prigione, non viene perseguito) e mandare alla sbarra chi ricorre alla Gpa, FdI vorrebbe che - come la tortura, il genocidio, i crimini di guerra e contro l’umanità - la Gpa diventasse un reato universale

Se così fosse, se il disegno di legge di FdI, che ha appena iniziato il suo iter parlamentare, venisse approvato com'è, si complicherebbero enormemente le relazioni con quei Paesi che non prevedono che la Gpa sia un reato, spiega Francesca Re, avvocata e membro di giunta dell'associazione Luca Coscioni.

"Tecnicamente il reato di maternità surrogata non ha le caratteristiche per diventare un reato universale. Innanzitutto, perché tali sono i reati che universalmente hanno un disvalore condiviso come i crimini di guerra e la pedofilia. In questo caso già il fatto che alcuni Paesi regolamentino la Gpa, ci dice che non c'è il carattere d'universalità. Inoltre - aggiunge Re - c'è un secondo motivo importante: i reati universali normalmente a livello pratico sono perseguiti in entrambi i Paesi. Ma se l'Italia si attivasse per perseguire chi fa la Gpa all'estero, questo creerebbe una condizione tutta nuova. In genere il principio che vige è quello della doppia incriminazione, ma generalmente la Gpa non è considerata reato là dove si pratica, quindi le autorità italiane con chi si confronterebbero? Dall'altra parte non sarebbero nemmeno coinvolte le autorità giudiziarie".

Secondo il codice penale italiano ci sono degli strumenti già ora, per procedere all'estero se un reato è commesso interamente o parzialmente in un Paese straniero, ma i giudici ad oggi non hanno mai ritenuto opportuno perseguire chi pratica la Gpa all'estero o sollecitare il ministero della giustizia per perseguire queste persone. Il motivo è politico. "Davvero noi vogliamo far diventare crimine universale qualcosa che altrove è lecito? Questo significherebbe soltanto far aumentare la clandestinità e quindi il tanto temuto sfruttamento delle madri surrogate", aggiunge Re. 

L'associazione Coscioni ha presentato proprio il 24 marzo una proposta di legge in conferenza stampa per una Gpa di natura solidale. La proposta prevede che ci sia un rimborso per le spese di gravidanza ma nessun lucro; che la donna gestante sia massimamente tutelata (che abbia già figli propri, che rispetti un limite di età di 42 anni e che non intraprenda il percorso più di due volte); e che, in deroga alla legge 40, i sia un accordo scritto tra le parti (gestante e genitori committenti) lecito.

Famiglie Arcobaleno chiede un certificato europeo di filiazione

Famiglie Arcobaleno è un'associazione nata nel 2005, composta da genitori LGBTQI+ che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità o che aspirano a farlo. Si batte da sempre per scardinare i pregiudizi sulla genitorialità LGBTQI+, perché questa sia riconosciuta nell’ordinamento giuridico e nella società italiana.

Da quasi vent'anni a questa parte, la situazione in Italia ha subito ovviamente un'evoluzione, ma il lavoro è ancora tanto: i figli e le figlie di genitori LGBTQI+ attualmente si vedono infatti riconosciuto il solo genitore biologico. E quindi, l'altro genitore non esiste per lo Stato, non ha obblighi, doveri o vincoli legali con i figli e le figlie.

Per questo, l'associazione chiede fortemente che le leggi esistenti siano estese a coppie dello stesso sesso e a single e quindi che ci sia un riconoscimento alla nascita per i figli e le figlie di coppie dello stesso sesso, un accesso alle adozioni per single e coppie dello stesso sesso, un accesso ai percorsi di procreazione medicalmente assistita per donne single e coppie di donne.

Il 20 febbraio 2023, l’associazione Famiglie Arcobaleno è stata ascoltata in audizione presso la Commissione per le Politiche Ue del Senato, in relazione all’esame dell’atto COM(2022) 695 in materia di filiazione e creazione di un certificato europeo di filiazione, che uniformerebbe le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione europea. In parole povere, coloro che hanno avuto figli in qualsiasi Stato europeo diverso dal proprio, sarebbero automaticamente riconosciuti come genitori anche nel proprio Paese. Una misura che in Italia sarebbe fondamentale per centinaia di famiglie omogenitoriali, formate da coppie dello stesso sesso o da coppie eterosessuali che hanno però avuto figli ricorrendo alla Gpa. 

La Presidente di Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini, nel suo discorso a Palazzo Madama ha richiamato la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, come principi base dell’uguaglianza tra cittadini degli Stati europei, ricordando la forte discriminazione che attualmente i figli e le figlie di coppie dello stesso sesso vivono in Italia, per la mancanza di leggi che riconoscano i loro legami familiari. 

“Una famiglia formata da due madri o due padri, riconosciuta come tale in Paesi quali la Francia, la Spagna, la Germania, così come in tutti i 19 Paesi europei dove le famiglie omogenitoriali sono riconosciute, non deve e non può smettere di essere famiglia quando varca un confine e arriva in Paesi come l’Ungheria, la Bulgaria, la Polonia, la Romania o l’Italia", ha detto Crocini in chiusura di intervento.

Qui il testo della proposta di legge di Famiglie Arcobaleno. 

La situazione negli altri Paesi europei

Non è solo l'Italia a vietare la gestazione per altri in Europa. La pratica è infatti illegale anche in Spagna, Germania e Francia, tra gli altri. 

Ma quali sono i Paesi dell'Ue dove la Gpa è consentita?

  • Nei Paesi Bassi la Gpa è permessa sotto certe condizioni: ad esempio non si possono pubblicare richieste per uteri in affitto e la pratica non deve avere fini commerciali (solo un rimborso per le spese della gestazione). Si stila un accordo privato tra le parti tra parenti, per esempio.
  • In Grecia dal 2002 il ricorso alla maternità surrogata per fini altruistici è consentito ai cittadini greci. Dal 2014 anche le coppie provenienti dall'estero possono accedere a questa pratica in Grecia. Le coppie omosessuali, però, non possono in nessun caso possono ricorrere alla Gpa in Grecia.
  • In Repubblica Ceca la maternità surrogata non è esplicitamente regolamentata dalla legge, ma non è vietata. In questo vuoto legislativo, la Gpa viene praticata, ma qualsiasi contratto di maternità surrogata non è valido in termini di legge. La madre naturale non può comunque essere remunerata, altrimenti sarebbe perseguibile legalmente. I genitori non naturali ricorrono all'adozione dopo la nascita.

 

La Gpa è consentita anche in altri Paesi europei, che non fanno parte dell'Ue. Ecco quali: 

  • Nel Regno Unito i genitori adottivi e la madre naturale possono scrivere un accordo senza fini di lucro per la madre surrogata, che resta una scrittura privata (non può essere quindi impugnato da nessun giudice). I genitori che ricorrono a questa pratica, siano essi etero o gay, adotteranno il figlio una volta nato. 

  • In Albania la pratica si inserisce in un vuoto legislativo. I genitori non naturali, etero, single o omosessuali dopo la nascita adottano il bambino e quest'adozione richiede l'intervento di un giudice. 

  • In Ucraina la gestazione per altri è consentita solo alle coppie eterosessuali dal 2002. Prima della guerra, circa 2.500 bimbi nascevano in Ucraina da madri surrogate. Per la legge ucraina se un embrione concepito coi gameti della coppia viene poi impiantato nell'utero di una madre surrogata, quest'ultima non ha alcun legame di parentela col figlio. 

  • In Georgia, nel caso di un bambino nato da una madre surrogata, la coppia e non la madre surrogata saranno registrati come genitori del bambino, anche qualora nell'utero della madre surrogata venga trasferito un embrione ottenuto da un ovulo o da uno spermatozoo non proveniente dalla coppia sterile. Il certificato di nascita viene rilasciato subito dopo la nascita del bambino e in questo la madre surrogata non è citata. Le coppie omosessuali non hanno accesso alla pratica.

Video editor • Cinzia Rizzi

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