Dopo l'incidente che ha coinvolto un drone americano sul Mar Nero il governo di Washington ha convocato l'ambasciatore russo negli Usa
Le relazioni diplomatiche, già estremamente difficili tra Washington e Mosca, sono ora ancora più tese. A pesare è l'incidente che ha convolto dei caccia militari russi e un drone americano sul Mar Nero.
L'ambasciatore russo negli Usa: "Che avrebbero fatto gli Stati Uniti a parti inverse?"
Per la Casa Bianca le manovre effettuate dai mezzi dell'esercito di Vladimir Putin sono state "spericolate e pericolose"; di tutt'altro avviso il Cremlino, secondo il quale l'intera vicenda rappresenterebbe una "provocazione" da parte degli Stati Uniti.
"Ciò a cui abbiamo assistito - ha dichiarato Pat Ryder, addetto stampa del Pentagono - è stato una manovra di aerei da combattimento che hanno scaricato carburante sul drone, per poi avvicinarsi così tanto da urtare l'elica dell'MQ-9. A causa del danno riportato, siamo stati costretti a farlo precipitare nel Mar Nero".
Gli Stati Uniti: così si rischia un'escalation involontaria
Il governo americano ha convocato l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov. Il diplomatico ha tuttavia giustificato le azioni dei piloti dei caccia: "Quel tipo di drone può trasportare 1.700 chilogrammi di esplosivo - ha spiegato - e bombe. Quale sarebbe la reazione degli Stati Uniti se si trovassero un mezzo simile molto vicino, ad esempio, a San Francisco o a New York?".
Da parte sua, il Pentagono ha avvertito che azioni simili possono indurre ad errori nei calcoli e provocare un'escalation involontaria tra le parti.