Il ministro della Sanitâ dell'ANP accusa: "Sparati gas lacrimogeni nel reparto pediatrico dell'ospedale". Dall'inizio dell'anno le forze speciali hanno ucciso almeno 25 palestinesi
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Le forze israeliane hanno ucciso almeno nove palestinesi, tra cui una donna di 60 anni, e ne hanno feriti almeno altri 16 durante un'incursione a Jenin, nella Cisgiordania occupata. Nelle proteste seguite all'incursione i soldati di Tsahal hanno causato una decima vittima.
Il ministro della Sanità palestinese May al-Kaila ha accusato gli israeliani di aver impedito l'accesso ai soccorritori ed ha denunciato l'impiego di gas lacrimogeni nel reparto pediatrico di un ospedale, che ha causato il soffocamento di diversi bambini.
Inoltre, quattro palestinesi sono stati feriti giovedì dopo essere stati colpiti dagli spari israeliani durante gli scontri scoppiati all'ingresso nord della città di al-Bireh, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità.
Gli studenti dell'Università Berzeit hanno marciato verso il checkpoint militare israeliano di Beit Eil, dove sono scoppiati scontri, durante i quali i soldati israeliani hanno sparato bombe sonore e lacrimogeni.
La leadership palestinese, dopo una riunione guidata dal presidente Mahmoud Abbas per discutere del massacro dell'esercito israeliano avvenuto oggi a Jenin, ha deciso di porre immediatamente fine al coordinamento della sicurezza con Israele. Una dichiarazione letta dal portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeineh al termine della riunione della leadership ha anche affermato che l'ANP chiederà al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di attuare la decisione di fornire protezione al popolo palestinese ai sensi del Capitolo VII.