Nelle immagini della sorveglianza di un negozio di Campobello si vede il boss che riempie il carrello. Arresti a Palermo scoperto un codice scritto della mafia. La procura: "Documento di grande interesse"
Si allunga la lista dei favoreggiatori della latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Dopo l'arresto di Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara che ha prestato la sua identità al celebre latitante, sono finiti in manette anche Vincenzo e Antonio Luppino, figli di Giovanni, l'uomo che ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena di Palermo dove c'erano ad attenderlo i carabinieri del ROS.
Nella casa di Vincenzo Luppino è stata scoperta una stanza nascosta ma completamente vuota, e nei giorni scorsi in un terreno della sua famiglia era stata rinvenuta la Giulietta comprata e usata da Messina Denaro. Il superboss, latitante da trent'anni, conduceva una vita alla luce del sole, come dimostrano le immagini delle camere di sicurezza di un supermercato di Campobello, in cui lo si vede fare la spesa come una persona qualsiasi.
Continuano infine le investigazioni dei carabinieri, che a Palermo hanno arrestato sette persone, appartenenti alla cosca mafiosa di Rocca Mezzomonreale e sequestrato un "codice mafioso scritto", documento definito dai magistrati della procura "di grande interesse".