Anche ai ragazzini la Scozia consente di cambiare genere con l'autocertificazione, ma Londra blocca la riforma. Polemica in parlamento e in piazza
Bloccata la legge scozzese che rende liberi i 16enni di cambiare genere, con l'autocertificazione, senza diagnosi medica: nei palazzi istituzionali e in piazza, nel Regno Unito, è subito polemica.
I ragazzi protestano e accusano di "transfobia" il governo e il Parlamento britannico. "Mentono quando dicono che si tratta di qualcosa di diverso da questo", scandisce Owen Hurcum, un attivista. "Nulla nel provvedimento potrebbe contrastare e danneggiare l'uguaglianza sancita dall'Equality act". Laura Dale, tra i manifestanti, è ancora più netta: "Pur di non estendere i diritti dei trans, il governo britannico è disposto a danneggiare la sua reputazione e le relazioni con la Scozia".
Londra ha detto apertamente che vuole esercitare i suoi poteri per annullare la legge approvata da Edimburgo. "Secondo la nostra valutazione, avrebbe un grave impatto negativo sul funzionamento di club, associazioni e scuole monosessuali e su tutele come la parità di retribuzione", la tesi formulata in Aula da Alister Jack, segretario di Stato per la Scozia. Ma il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon lo ha definito "un attacco frontale" al Parlamento democraticamente eletto e ha fatto sapere che il caso "finirà inevitabilmente davanti alla Corte Suprema".