Sempre più nera la crisi repubblicana alla Camera degli Stati Uniti. Tredici votazioni e ancora nessuno speaker. Non accadeva da 164 anni. Eppure, qualcosa si muove. Stanotte potrebbe essere la volta buona per Kevin McCarthy
Qualcosa si muove.
Nel secondo anniversario dell'assalto a Capitol Hill, mentre all'esterno del Congresso sono stati celebrati "gli agenti eroi" che quel giorno hanno difeso la democrazia americana dall'insurrezione, all'interno è andato in scena lo psicodramma di un Partito Repubblicano sempre più lacerato, con il californiano Kevin McCarthy che è riuscito - incredibilmente - a recuperare il voto di 15 dissidenti ultraconservatori su 20.
Un parziale successo frutto di negoziati febbrili e, secondo fonti ben informate, di nuove concessioni ai ribelli, pur di ottenere l'agognata nomina.
In particolare, McCarthy avrebbe promesso un taglio alle spese per la difesa da 75 miliardi di dollari, proprio nel giorno in cui l'amministrazione di Joe Biden ha annunciato un nuovo ingente pacchetto di armi da 3 miliardi di dollari all'Ucraina.
L'intesa a cui si lavora è quella di mettere un tetto alle spese del governo per il 2024, fermandole ai livelli del 2022.
La spesa nazionale per la difesa nell'esercizio fiscale 2022 era di 782 miliardi ed è salita di 75 miliardi l'anno successivo a 857 miliardi.
Una proposta, discussa in una telefonata tra McCarthy e i colleghi del suo partito nelle ultime ore, che andrebbe incontro ad uno dei leader della fronda, Matt Gaentz, ma incontrerebbe l'opposizione dei "falchi" della difesa del Partito Repubblicano, che premono per un aumento del budget in chiave anti-Cina e anti-Russia.
Sta di fatto che alla 12esima votazione, per la prima volta, McCarthy, con 213 voti, ha ottenuto più del candidato democratico Hakeem Jeffries, a sostegno del quale il partito è rimasto compatto sin dall'inizio del processo elettorale. Non ancora i 218 necessari per essere eletto speaker, ma un bel passo avanti in quella direzione.
Un risultato replicato, con un voto in più, anche nella 13esima votazione.
La Camera ha deciso di aggiornare la seduta alle ore 22, le 4 di sabato mattina in Italia.
Con la 14esima votazione, forse, sarà la volta buona per McCarthy.