Francia e Gran Bretagna, gli scioperi di natale

Stazione ferroviaria francese
Stazione ferroviaria francese Diritti d'autore Laurent Cipriani/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Un convoglio su tre è stato soppresso in Franciaa natale mentre la ridda di scioperi nel Regno Unito investe venerdì le guardie doganali agli aerporti e in un porto

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Fra le amenità del natale francese c'è lo sciopero dei treni che ha soppresso un convoglio su tre da qui la folla di belle speranze come quella della stazione parigina Gare de Lyon dove si congettura su come riuscire poi a tornare in città. In realtà almeno lo sciopero di capodanno è stato revocato con un accordo in extremis fra sindacati e SNCF.

Le misure aggiuntive

Venerdì 23 dicembre, tutti i sindacati dei dipendenti hanno firmato un accordo con la direzione aziendale per revocare l'avviso di sciopero. La SNCF ha presentato giovedì una nuova bozza di accordo con "misure aggiuntive" per i controllori. I sindacati avevano tempo fino a venerdì a mezzogiorno per accettare l'accordo e ritirare il preavviso. Unsa-Ferroviaire, che aveva già ritirato il bando, ha firmato l'accordo venerdì mattina presto, seguita dagli altri sindacati, CGT, CFDT e SUD-Rail. Ma le interruzioni per il fine settimana di Natale sono già iniziate. I viaggiatori hanno iniziato a ricevere e-mail che offrivano loro un risarcimento del 200% in buoni, indipendentemente dal fatto che fossero in grado di viaggiare o meno, oltre al rimborso del biglietto.

La raffica degli scioperi in Gran Bretagna

Ancora scioperi nelle vertenze a pioggia aperte nel Regno Unito contro il governo Tory di Rishi Sunak e le controparti aziendali dalle numerose categorie che rivendicano adeguamenti dei salari all'inflazione galoppante e miglioramenti delle condizioni di lavoro. Venerdì è scattato quello delle guardie di frontiera addette ai controlli doganali e dei passaporti in una mezza dozzina di aeroporti e in uno dei porti marittimi dell'isola aderenti al sindacato della Public and Commercial Services Union (Pcs).

L'agitazione - che coincide con l'inizio del grande esodo di viaggiatori in vista del weekend di Natale - coinvolge due degli scali aerei londinesi (Heathrow e Gatwick), nonché quelli di Birmingham, Cardiff, Glasgow, Manchester, e il porto di Newhaven in Inghilterra meridionale. Non si segnalano al momento cancellazioni di voli; ma non mancano disagi ed è allerta sulle code ai controlli per i passeggeri in arrivo o in partenza, i cui tempi si sono allungati fin da stamattina malgrado la copertura parziale del servizio affidata dal governo a militari e volontari del servizio civile britannico. I rappresentanti sindacali del settore hanno fissato un calendario di scioperi destinato a durare otto giorni con la sola eccezione del 27 dicembre fra oggi e Capodanno; e hanno fatto sapere d'essere pronti a proseguire la protesta anche "per sei mesi", se l'esecutivo non recederà dalla linea dura, sulla scia di quanto minacciato nei giorni scorsi già dai dipendenti del settore sanitario, infermieri in primis, i quali da parte loro hanno in programma di riprendere l'agitazione dopo le festività.

Venerdì sono tornati a incrociare le braccia pure gli impiegati postali della Royal Mail. Mentre da domani ripartiranno le astensioni dal lavoro dei dipendenti delle ferrovie nazionali, con prevista paralisi di buona parte dei treni.

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