Gruppo lavoro Odg-Procura Terni per diritto di cronaca

Nell'incidente è deceduto un trentaseienne
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Di ANSA
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(ANSA) - TERNI, 22 DIC - Coordinare e diffondere le informazioni attraverso un format, tra l'attività delle forze dell'ordine, la Procura e gli organi di informazione: l'iniziativa, promossa dalla Procura generale presso la Corte d'appello di Perugia e l'Osservatorio regionale sull'informazione, è stata avviata nel corso di un vertice presso la Procura della Repubblica di Terni. All'incontro hanno preso parte il procuratore capo, Alberto Liguori, il questore di Terni, Bruno Failla, i rappresentati delle forze dell'ordine, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, Mino Lorusso, e i membri dell'Osservatorio regionale. "La Procura di Terni, in fase sperimentale - è detto in un comunicato dell'Odg -, darà incarico a un referente interno all'ufficio, di raccogliere e segnalare al procuratore le notizie di reato provenienti dalla polizia giudiziaria e di inoltrarle agli organi di informazione". "Si tratta - ha sottolineato Liguori - di superare le criticità in materia di diritto di cronaca, affidando al personale specializzato il compito di mediare tra la riservatezza delle indagini, il diritto di cronaca e il principio di innocenza". Il questore Failla ha ricordato che "la Polizia ha in organico del personale specializzato in grado di gestire le informazioni, a cominciare da quelle che riguardano la sicurezza del territorio e che direttamente competono all'attività della Questura". A partire dal prossimo gennaio, presso la Procura di Terni, si riunirà un gruppo di lavoro formato da giornalisti, rappresentanti della Procura e delle forze dell'ordine, con l'obiettivo di individuare le modalità utili a veicolare, con tempestività, le informazioni legate alla cronaca locale. "Credo sia un ulteriore passo in avanti, dopo l'istituzione a Perugia dell'Osservatorio regionale sull'informazione - ha osservato Lorusso - per superare le difficoltà introdotte dal decreto sulla cosiddetta 'presunzione d'innocenza'. E' la dimostrazione che il senso di responsabilità e la buona volontà dei singoli prevalgono rispetto alla logica di una norma, la cui applicazione rigida rischia di penalizzare la sfera dei diritti collettivi, senza riuscire a tutelare adeguatamente quelli individuali". (ANSA).

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