Vestiti usati e automobili in disuso vengono abbandonati da tempo nell'area di Alto Hospicio; il sindaco della cittadina denuncia: "Siamo una discarica per gente senza scrupoli che viene da tutto il mondo".
Il Cile è il principale consumatore di moda dell'America latina. Dal porto di Iquique entra nel Paese ogni anno una quantità enorme di vestiti di seconda mano da Asia, Europa, Stati Uniti e Canada. Sono i vestiti fast food, prodotti in gran quantità e che si indossano poco. Quelli che non si vendono finiscono nel deserto di Atacama. Seppelliti, ammucchiati, abbandonati. Possono metterci anche centinaia di anni a degradarsi. La questione è annosa, ma una soluzione non si trova.
Patricio Ferreira, sindaco di Alto Hospicio, denuncia: "Ci sentiamo abbandonati. Sentiamo che la nostra terra è stata sacrificata ma insisto: sono persone senza scrupolo da tutto il mondo che vengono a scaricare la loro spazzatura qui. È come il cortile. Non siamo più nemmeno il cortile locale, siamo il cortile del mondo, il che è peggio, e non c'è nessuna consapevolezza del problema".
Non solo vestiti, c'è anche una discarica di auto usate
L'anno scorso il servizio doganale nazionale cileno ha registrato l'ingresso di 46.287 tonnellate di indumenti usati dal porto di Iquique. Insieme ai vestiti nella zona di Alto Hospicio c'è anche un cimitero di automobili: stessa filiera stesso ingresso dal porto franco di Iquique, si stima che siano almeno 8400 le carcasse abbandonate.