Ungheria, arrivano i veicoli da combattimento LYNX. Orban torna su sanzioni e migranti

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Di Debora Gandini
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L’Ungheria rafforza il proprio sistema di difesa e di combattimento. Cerimonia a Budapest per la consegna la consegna dei veicoli LYNX. Presente il premier Orban

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L’Ungheria rafforza il proprio sistema di difesa e di combattimento. Durante la cerimonia per il giuramento di volontari e la consegna dei veicoli da combattimento LYNX all'esercito, il premier Viktor Orban ha sottolineato è tempo di ravvivare lo spirito militare perché le persone che non sono in grado di farlo "falliranno in futuro". Secondo il Ministero della Difesa, entro il 2023 la Germania fornirà 46 veicoli all’Ungheria.

Il primo ministro Orban ancora una volta è tornato sul tema delle sanzioni contro la Russia, misure che scuotono l’Europa e sulla guerra in Ucraina.

"C'è un pericolo enorme. A est risuonano i cannoni e il conflitto prosegue, ha detto Orban. Da ovest una quantità incalcolabile di armi viene mandata al fronte. E come se non bastasse bastasse, l'Europa è assediata da decine, centinaia di migliaia di migranti illegali ai nostri confini meridionali, alcuni vagano armati in per boschi e campagne.”

Molti paesi europei, ha fatto notare Orban, sono perennemente assediati dai immigranti illegali che premono alle frontiere. Ecco perché secondo il governo di Budapest è giusto intervenire e fermare questa ondata. Per il premier mai come in questo momento l’Ungheria ha bisogno di un esercito capace di colpire ma anche di garantire la pace e la deterrenza. 

Il Paese ha avviato, nel 2020, un vasto programma volto a modernizzare le proprie capacità militari, con l'obiettivo di realizzare uno sforzo di difesa del 2% del PIL nel 2025, in linea con gli impegni del Paese nei confronti della NATO. Budapest ha ordinato inoltre negli ultimi mesi di 56 carri armati Leopard 2 A4 e A7 +, 24 cannoni semoventi Pzh2000, 20 elicotteri armati H145M e 16 elicotteri di manovra H225M Caracal. 

Le polemiche su Orban

Viktor Orban non si considera un razzista: durante una visita di lavoro a Vienna a fine luglio, il primo ministro ungherese aveva provato a porre rimedio alla frase choc secondo cui il suo Paese "non vuole mescolarsi con altre razze".

"A volte parlo in modo fuorviante", aveva detto il premier, che invita con veemenza l'Unione europea a rivedere la sua strategia nel riconsiderare la guerra in Ucraina. "L'Unione europea non è a Bruxelles - aveva dichiarato Orban - è a Vienna e Budapest, a Varsavia, Berlino e Madrid."

"Questa è una questione molto importante: non voglio avere problemi con altri europei o deviare da ciò che dicono, ma voglio contribuire con le nostre opinioni a una decisione europea comune. C'è un problema di autoriflessione a Bruxelles, sono convinto che senza un'autoriflessione, in questa situazione di guerra molto acuta, non possiamo cambiare strategia", aveva concluso Orban.

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