Tragedia in una miniera di carbone in Turchia: morti 41 minatori

Un'esplosione all'interno di una miniera di carbone ha ucciso 41 minatori.
L'esplosione - nella miniera di proprietà statale Turkish Hard Coal Enterprise (TTK) - è avvenuta nella città turca di Amasra, nella provincia di Bartin, nel nord-ovest della Turchia.
Al momento dell'esplosione, nella miniera, a centinaia di metri di profondità, stavano lavorando 110 operai.
Da una valutazione preliminare del Ministero dell'Energia turco, è emerso che l'esplosione è stata probabilmente causata dal grisù, il combustibile gassoso di origine fossile, inodore e incolore, particolarmente temuto dai minatori che operano in prossimità dei giacimenti di carbone.
Undici minatori sono rimasti feriti e ricoverati in ospedale, di cui cinque in gravi condizioni, mentre altri 58 sono usciti dalla miniera, illesi, da soli o salvati dai soccorritori.
Sabato mattima si è tenuto il funerale di uno dei 41 minatori morti. Familiari e amici di Selcuk Ayvaz si sono riuniti intorno alla sua bara, avvolta nella bandiera turca,
"Stabiliremo se ci sono dei responsabili"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan è arrivato sabato mattina ad Amasra, il luogo della tragedia.
Ha promesso finalmente sicurezza nelle miniere.
L'incidente fa riafforare il ricordo del peggior disastro minerario della Turchia: avvenne nel 2014, quando 301 minatori morirono in un incendio all'interno di una miniera di carbone, nel distretto di Soma, nella Turchia occidentale.
La solidarietà dell'Ue
"Le notizie che ci giungono dalla provincia di Bartin, dove decine di persone sono morte e molte sono rimaste intrappolate, sono terribili. L'Ue esprime le sue sincere condoglianze e la sua solidarietà al popolo turco e alle famiglie delle vittime".
Lo ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell.