È emerso che i giudici del "Feis ", i concorsi di ballo in Irlanda, avrebbero chiesto favori sessuali in cambio dell'assegnazione di voti alti ai concorrenti nelle gare di ballo
Ci sono l'impegno, l'allenamento, il sudore: tutto quello di cui si nutre una passione come quella della danza irlandese. Ma le regole delle competizioni sono saltate. È infatti emerso che i giudici del "Feis ", come vengono comunemente chiamati i concorsi di ballo in Irlanda, avrebbero chiesto favori sessuali in cambio dell'assegnazione di voti alti ai concorrenti nelle gare.
"Le accuse riguardano almeno una dozzina di insegnanti della Irish Dancing Commission , la più grande, antica e prestigiosa organizzazione di danza del mondo - spiega Ellen Coyne, la giornalista dell'Irish Independent che ha scoperchiato il vaso di Pandora del #MeToo irlandese.
La vicenda è balzata agli onori della cronaca da New York all'Australia, nello specifico nei luoghi in cui sono presenti grandi comunità irlandesi.
Lo scandalo preoccupa la politica, come sottolineato dalla senatrice Marie Sherlock: "Si tratta di una questione molto grave, che mette in cattiva luce l'Irlanda sulla scena mondiale, e sono state avanzate accuse molto serie su competizioni truccate. Abbiamo davvero bisogno di vedere azioni concrete per rassicurare i ragazzi e i giovani adulti che hanno dedicato la loro vita alla danza. Bisogna tenere a mente che sono i ragazzi al centro di questa vicenda: sono quelli che sono stati danneggiati. Abbiamo bisogno di azioni concrete per garantire che la danza irlandese sia ripulita".
Le autorità stanno indagando sulle accuse di presunte richieste sessuali in cambio di punteggi elevati nelle competizioni.
A parte una dichiarazione online in cui afferma che tali comportamenti non saranno tollerati, l'Irish Dancing Commission (CLRG, Coimisiún Le Rincí Gaelacha) si rifiuta di rispondere alle domande dei media sulla questione.
La vicenda è ora nelle mani di un giudice e l'esito dell'indagine potrebbe determinare se si tratta di una questione di competenza della polizia e, in ultima analisi, di un tribunale.