Margaritis alla Serbia: "Senza sanzioni alla Russia niente allargamento"

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Di euronews
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Il vicepresidente della Commissione "avverte" i vertici istituzionali serbi

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Stretta tra Mosca e Bruxelles, Belgrado vede ridursi sempre più il tradizionale non-allineamento ereditato dalla ex Yugoslavia. Il futuro della Serbia nell'Unione europea, infatti, rischia di vanificarsi se il paese non aderirà alle sanzioni contro la Russia.

In sostanza è quello che il viceopresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha detto ai vertici istituzionali durante la sua visita a Belgrado.  Coi giornalisti Schinas ha parlato di "momenti difficili" in cui molti soffrono per la guerra in Ucraina e si attendono che la comunità internazionale resti unita su un progetto comune. "Questo è ancora più valido per coloro che aspirano a stare insieme a noi", ha aggiunto.

Una replica a stretto giro di posta è arrivata dal presidente serbo Vucic, che inaugurando una fabbrica di motori d'aereo ha ammesso di sentirsi sotto pressione quando si parla di sanzioni contro la Russia: "Tutti vogliono che imponiamo sanzioni. Circa il 15-20% dei cittadini serbi lo chiede. Lo capisco e accetto la richiesta come politicamente legale e legittima. Per quanto riguarda i risultati in sé, è importante dire che facciamo parte della Comunità politica europea, indipendentemente dal fatto che introduciamo o meno queste sanzioni".

Per mercoledi prossimo si attende la pubblicazione da parte della Commissione europea di un rapporto sull'iter dell'allargamento dell'Unione alla Serbia, ma le aspettative di Belgrado non sono affatto rosee.

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