Il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Rafael Grossi, mostra un moderato ottimismo: "Russia e Ucraina sembrano interessate ad una security zone attorno alla centrale di Zaporizhzhia"
Quale futuro per la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia?
Il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), l'argentino Rafael Grossi, ha assicurato che sia la Russia che l'Ucraina sembrano interessate a stabilire una "zona di sicurezza intorno alla centrale", attualmente controllata dall'esercito russo.
L'ultimo dei sei reattori di Zaporizhzhia ancora attivo è stato spento, in modo controllato, lo scorso fine settimana.
"Qual è il piano adesso?" ha chiesto un giornalista, durante la conferenza stampa odierna nella sede di Vienna dell'agenzia.
Rafael Grossi, Direttore Generale dell'AIEA, fa il punto della situazione:
"Secondo le informazioni che abbiamo, stanno cercando di consolidare il problema dell'alimentazione esterna, includendo - se possibile - il ripristino di alcuni delle principali linee elettriche esterne, che avevamo colorato di verde sulla nostra mappa, una zona attualmente sotto il controllo russo. Quindi, potrebbe essere un po' complicato, ma lo sforzo è quello di cercare di mantenere l'impianto operativo".
Il numero 1 dell'Agenzia per l'Energia Atomica, che ha visitato personalmente Zaporizhzhia all'inizio di settembre, ha spiegato che "finché i bombardamenti continueranno, rimarrà comunque il rischio di un disastro nucleare".
Due ispettori dell'AIEA continuano a monitorare sul campo cosa sta succedendo nella più grande centrale nucleare d'Europa.
Nonostante la presenza militare russa, l'impianto è ancora gestito da Energoatom (azienda ucraina) e la decisione di spegnimento controllato è stata presa a Kiev, su consiglio dell'AIEA.