Fra le soluzioni avanzate dagli esperti c'è l'importazione di specie non autoctone, che sarebbero più resistenti a condizioni estreme. Intanto l'Europa brucia: persi quasi 500mila ettari
Sempre più grandi, sempre più frequenti, sempre più distruttivi. Gli incendi di vaste proporazioni sono cominciati quest'anno prima del solito e continuano a colpire soprattutto il sud dell'Europa.
Secondo le stime, sono andati in fumo fino a metà luglio quasi 450mila ettari: un'estensione più che triplicata quest'anno rispetto alla media di 110.000 ettari negli stessi mesi fra 2006 e 2021. Quest'anno sul continente si sono registrati quasi 1.900 incendi boschivi, contro una media di 470 nelle 15 stagioni estive precedenti.
A mali estremi...
Tra le cause, secondo gli esperti, ci sono sicuramente i cambiamenti climatici, che provocano ondate di calore più violente e aumentano la siccità, ma anche lo spopolamento progressivo delle campagne, che rende le zone rurali più vulnerabili.
Lo spiega a Euronews Johann Goldammer, direttore del Global fire monitoring.
"Cinquant'anni fa, gli incendi non avevano così tanto combustibile a disposizione. Perché questi paesaggi stanno cambiando? A causa dell'esodo rurale. Le giovani generazioni stanno lasciando le campagne, per andare in città, mentre i villaggi stanno invecchiando. Gli anziani non possono più coltivare la terra, o almeno non così intensamente come prima".
... estremi rimedi
Di fronte a una situazione catastrofica emerge la necessità di un cambiamento urgente e radicale nella gestione delle aree boschive, magari con l'aiuto di innesti particolari.
"Dobbiamo riprogettare i nostri boschi perché siano in grado di affrontare gli effetti del cambiamento climatico e gli incendi", dice Goldammer.
"Ci sono specie vegetali in alcune parti del mondo che fronteggiano condizioni estreme. Dovremmo guardare a queste specie che si sono evolute in condizioni di stress climatico".
La commistione delle piante autoctone con quelle di importazione potrebbe essere una delle ultime carte da giocare per evitare che i nostri boschi vadano, letteralmente, in fumo.