Via dalla Turchia. Medici, infermieri e sanitari stanno lasciando il paese

Medici e operatori sanitari in Turchia
Medici e operatori sanitari in Turchia Diritti d'autore Mehmet Guzel/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Stipendi da fame, poche opportunità di carriera e di crescita. Una situazione che creando problemi negli ospedali e sta pesando su un paese in crisi

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Medici, infermieri, anestesisti in fuga dalla Turchia. Gli operatori sanitari turchi sono stanchi e demotivati da stipendi bassi e condizioni di lavoro poco gratificanti e spesso massacranti. In molti stanno lasciano il paese per cercare un impiego all’estero. Secondo L’Associazione di categoria c’è stato un aumento di cervelli della sanità in fuga che ha influito sull’inflazione di quasi l’80%. 

Come ci spiega il Dottor Tahsin Cinar con i soldi che si guadagnano non sono più sufficienti per vivere dignitosamente. "1 su 4 dei miei amici medici sta studiando una lingua straniera. La maggior parte studia il tedesco. Stanno completando le procedure per la residenza, vogliono andare in Germania come medici specialisti. C'è una fuga di personale che è molto grave, significa mancanza di manodopera. Non giudico i miei amici e colleghi perché qui la professione non ha più un valore".

A marzo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, senza troppi giri di parole, aveva fatto sapere che i medici che volevano trasferirsi all’estero erano liberi di andarsene. Qualche tempo dopo ha fatto un piccolo passo indietro promettendo un "futuro migliore per questa professione tanto delicata.”

Enes Ozkan, economista e ricercatore all'Università di Istanbul sottolinea che “La crisi ha una correlazione con la fuga dei cervelli. Prima di concentrarsi sull'inflazione, è necessario concentrarsi maggiormente sulle cause che l’hanno creata e che sono la cattiva gestione della politica economica in Turchia".

Il Paese sta attraversando una crisi senza precedenti. Il costo della vita è alle stelle. I prezzi al consumo sono aumentati del 4,95% su base mensile, come riferito dall'Istituto statistico turco. Secondo Erdogan ora l’unica via per uscire da questa situazione è l'abbassamento dei tassi di interesse per stimolare la crescita e le esportazioni.

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