Nel 121° giorno di guerra, l'esercito ucraino ha ricevuto l'ordine di ritirarsi da Severodonetsk. E l'esercito russo ha conquistato due villaggi nell'est dell'Ucraina. La Marina russa intende posare mine in porti e fiumi ucraini, per bloccare l'esportazione di grano
Una svolta sul campo di battaglia.
L'esercito ucraino ha ricevuto l'ordine di ritirarsi da Severodonetsk, città sotto assedio da settimane.
Lo ha annunciato Serhiy Haidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, secondo quanto riportato dall'agenzia ucraina Interfax.
Avanzata russa
L'esercito russo, intanto, ha conquistato i villaggi di Loskutivka e Rai-Oleksandrivka, poco più di mille abitanti in tutto, nell'Ucraina orientale e continua ad avanzare lentamente, ma costantemente.
Mentre i combattimenti si intensificano, il Governatore della provincia di Donetsk afferma che nessuna zona è più sicura per i residenti.
Per alcuni villaggi le linee di rifornimento potrebbero essere interrotte da un momento all'altro e i volontari stanno evacuando i residenti che non sono già fuggiti, dopo 121 giorni di guerra.
Alcuni residenti accettano di buon grado l'arrivo dei russi
Ma alcuni continuano a rifiutarsi di andarsene: preferiscono accettare di buon grado l'arrivo dei russi.
Eppure l'Ucraina afferma di registrare dai 200 ai 300 crimini di guerra commessi dalle forze russe sul territorio ucraino conquistato, ogni giorno.
E il governo di Kiev, con una mossa simbolica, ha dichiarato di aver formalmente presentato una causa contro la Russia alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Oleksii Serhieiev, Capo del Dipartimento di supporto organizzativo e analitico e di risposta operativa della Polizia nazionale ucraina, spiega in una conferenza stampa:
"Gli investigatori della polizia nazionale hanno avviato un totale di 19.111 procedimenti penali, dall'inizio dell'aggressione, sui fatti di crimini commessi sul territorio dell'Ucraina da militari delle forze armate della Federazione Russa e dai loro complici e su altri reati legati alla legge marziale".
Mariupol, catastrofe epidemiologica
La città di Mariupol, occupata dalle forze armate russe, è "sull'orlo di una catastrofe epidemiologica". Lo ha detto - riferisce il Kyiv Independent - il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che "la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie".
"Si stanno diffondendo - ha aggiunto il sindaco - malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre, non c'è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto".
Aereo russo precipitato
Nelle prime ore di venerdì 24 giugno, il quotidiano "Kyiv Indipendent" annuncia un incidente (per ora, si parla di incidente, non di abbattimento) di un aereo cargo russo, precipitato vicino alla città russa di Ryazan
Tre vittime.
Armi americane e mine russe
Mentre la Casa Bianca fornirà altri 450 milioni di dollari di armi, come chiesto dal presidente Zelensky, compresi sistemi missilistici, l'intelligence americana segnala che la Marina russa ha ricevuto l'ordine di posare mine nei porti di Odessa e Ochakiv e ha già minato il fiume Dniepr, nell'ambito del blocco delle esportazioni di grano ucraino.
Anche su questo, i negoziati sembrano lontanissimi.