La prima di una serie di udienze della Commissione congressuale di inchiesta ha raccolto le testimonianze degli agenti in servizio. "Scivolavamo sul sangue dei colleghi"
Appena ieri Donald Trump l'ha definito "il più grande movimento nella storia americana". Ma per il resto del paese l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 - quando i supporter dell'ex presidente cercarono di sovvertire con la forza il risultato delle elezioni - ebbe tutto l'aspetto di una prova generale di guerra civile.
E' quanto restituiscono le testimonianze sentite dalla Commissione d'inchiesta del Congresso, che ha dato il via a una serie di audizioni sui fatti di quel giorno.
"C'erano colleghi a terra, sanguinavano" ha ricordato Caroline Edwards, agente della polizia di Capitol Hill, in servizio in quel giorno. "Stavano vomitando. Avevo amici con il volto coperto di sangue. Si scivolava sul sangue delle persone".
Secondo la commissione bipartisan - la cui legittimità Trump ha apertamente disconosciuto - l'ex presidente era perfettamente conscio di quanto stava accadendo: per la repubblicana Liz Cheney, sarebbero stati proprio i suoi discorsi incendiari a spingere all'azione gli ultras.
"Coloro che hanno invaso il Campidoglio e combattuto per ore contro le forze dell'ordine erano motivati da ciò che il presidente Trump aveva detto loro: che le elezioni erano state rubate e che lui era il presidente legittimo" ha dichiarato Cheney. "Il presidente Trump ha convocato la folla, l'ha radunata e ha acceso la fiamma di questo attacco".
Presenti in aula anche le vedove e i parenti degli agenti che finirono uccisi nei disordini, condotti da una tragica ed esaltata armata Brancaleone che tra le sue fila contava frange radicali del cosiddetto Anarco-nazionazionalismo, oltre a gruppi di destra ispirati ai confederati degli stati del sud, sigle dell'alt-right come i Proud Boys (fondati, curiosamente, da un ex dirigente di Vice Media) e dietrologi radicali come Qanon.
Le udienze televisive sono state seguite da milioni di persone in tutto il paese, mentre una folla si è radunata fuori dal Congresso per guardare i procedimenti su grandi schermi