Ucraina, il grano bloccato nei porti rischia di marcire. Putin apre uno spiraglio

Un razzo in un campo a nord di Kharkiv
Un razzo in un campo a nord di Kharkiv Diritti d'autore APTVA¨¨PTV
Di Debora Gandini Agenzie:  ANSA
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Nonostante l'apertura da parte di Putin, il grano resta bloccato nei silos in Ucraina e rischia di marcire. A Mariupol entra una nave russa ma per Kiev è un saccheggio russo. Allarme del Programma Alimentare Mondiale: rischio carestie

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Rischia di marcire il grano che si trova nei silos in Ucraina, milioni di tonnellate sono bloccate a causa della chiusura del porti sotto attacco russo. La comunità internazionale cerca di correre ai ripari per evitare una grave crisi alimentare mentre Vladimir Putin si è detto pronto a negoziare sul grano secondo quanto riferito dal cancelliere austriaco Karl Nehammer dopo una conversazione definita "molto intensa e molto seria" con il presidente russo. 

Intanto per gli agricoltori ucraini è un disastro. “Ora non abbiamo nemmeno i macchi-nari, siamo solo riusciti a recuperare il terreno dove coltivare ma nulla di più, dice un coltivatore. Tutte le attrezzatture sono state distrutte dai bombardamenti, non abbiamo più nulla.”

Manca tutto dai trattori ai fertilizzanti. E poi c’è il problema delle enormi buche. "Ci sono troppe buche, l'intero terreno agricolo è rovinato dagli attacchi. Al momento non ci sono raid russi ma su altri terreni ci sono stati negli ultimi giorni. Si trovano ovunque razzi a terra. Cerchiamo di evitarli e seminare dove si può", racconta un altro agricoltore.

Riparte il porto di Mariupol

Il porto di Mariupol, sul Mar d'Azov, ha ripreso le operazioni sabato mattina, dopo che le forze russe hanno dichiarato concluso lo sminamento e la rimozione delle navi affondate nelle acque al largo della città. 

Una nave russa da carico è entrata nel porto, uno dei più colpiti, per la prima volta da quando la Russia ha completato la conquista della città. Sono state caricate circa 3.000 tonnellate di prodotti siderurgici diretti a Rostov sul Don.

Secondo quanto riferito la commissaria del parlamento ucraino per i diritti umani Liudmyla Denisova il saccheggio da parte di Mosca prosegue nei territori temporaneamente occupati dell'Ucraina continua. “Dopo il furto del grano ucraino, gli occupanti sono ricorsi all'esportazione di prodotti in metallo da Mariupol. Per fare ciò, hanno sminato parte del porto marittimo della città", ha scritto la Denisova spiegando che prima dell'occupazione, nel porto c'erano fino a 200.000 tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari.

Rischio crisi alimentare globale

L’allarme di una carestia, specie per i paesi più poveri, non arriva solo dai governi di mezzo mondo. Anche secondo il coordinatore delle emergenze del Programma Alimentare Mondiale per l'Ucraina, Matthew Hollingworth, non c'è tempo da perdere: il rischio è "un impatto globale devastante che rischierebbe di far precipitare molti Paesi oltre il limite della carestia".

Conosciuta come il paniere d'Europa, l'Ucraina ha oltre 25 milioni di tonnellate di grano che non possono essere esportate a causa del blocco dei porti del Mar Nero da parte della Russia. Secondo gli agricoltori, in Ucraina c'è ancora quasi un terzo del raccolto dell'anno scorso nelle scorte, in parte immagazzinate nei porti e in gran parte nei granai delle aziende agricole. Il Paese rappresenta circa il 20% delle esportazioni globali di grano e mais.

L'Ucraina e la Russia esportano insieme un terzo del grano e dell'orzo mondiali e metà dell'olio di girasole, mentre la Russia è uno dei principali fornitori di fertilizzanti, che hanno subito un'impennata dei prezzi.

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