La Grecia verso l'uscita dalla “sorveglianza rafforzata” europea

Il commissario all 'Economia Paolo Gentiloni ha annunciato che potrebbe non essere rinnovato il quadro di sorveglianza speciale sulla Grecia attivato nel 2018
Il commissario all 'Economia Paolo Gentiloni ha annunciato che potrebbe non essere rinnovato il quadro di sorveglianza speciale sulla Grecia attivato nel 2018 Diritti d'autore AP Photo
Di Vincenzo Genovese
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La Commissione annuncia che non dovrebbe essere rinnovato il programma di monitoraggio speciale dell'economia ellenica. Niente nomina per la direzione del Mes, resta in corsa l'italiano Marco Buti

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La Grecia potrebbe presto uscire dal programma di sorveglianza rafforzata da parte della Commissione europea, attivato nell'agosto del 2018 per monitorare l'economia ellenica dopo la conclusione dell'assistenza finanziaria al Paese. 

Sarebbe un altro passo verso il ritorno alla normalità, dopo la lunga crisi del debito che ha colpito la Grecia a partire dal 2009, provocando sconvolgimenti politici e una serie di piani di salvataggio molto duri per la popolazione.

Segnali positivi

“Penso che la Commissione europea non dovrebbe prolungare la sorveglianza rafforzata dopo la scadenza di agosto. Questo significa che la Grecia entrerà in un programma di post-sorveglianza, come quelli che riguardano Spagna, Portogallo e altri Paesi”, ha spiegato in conferenza stampa il il commissario all'Economia Paolo Gentiloni.

L'ultimo rapporto stilato dalla Commissione sul tema, il quattordicesimo dall'inizio della sorveglianza rafforzata, evidenzia come Atene abbia preso le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi concordati, nonostante la pandemia da Covid19 e la guerra in Ucraina. Sono stati rispettati, si legge nel documento, gli impegni nella gestione delle finanze pubbliche e della tassazione.

Le istituzioni dell'Ue accolgono con favore i risultati ottenuti finora e incoraggiano le autorità a mantenere lo slancio e rafforzare gli sforzi, in particolare per quanto riguarda le riforme nel settore delle politiche finanziarie, dell'assistenza sanitaria di base, del catasto, della legislazione sul lavoro.

“La nostra economia ha mostrato resilienza e dinamismo”, ha detto il ministro delle finanze greco Christos Staikouras, prima di partecipare all'Eurogruppo in programma a Bruxelles nella giornata di lunedì. La Grecia ritornerà alla normalità, secondo il ministro, dopo una lunga serie di crisi: quella generale del debito prima e quelle sanitaria, energetica e inflazionistica adesso.

Niente nomina per il Mes

Dalla stessa riunione dei ministri dell'Economia e delle Finanze dell'area Euro, non è invece arrivata la nomina del nuovo direttore del Meccanismo Europeo di Stabilità, meglio noto come Mes o “fondo salva stati“. In corsa restano l'italiano Marco Buti, oggi capo di gabinetto del commissario all'Economia, l'ex ministro delle Finanze portoghese Joao Leao, e l'attuale ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna.

Dopo una prima fumata nera con il ritiro del candidato olandese Menno Snel, ex sottosegretario alle Finanze, al secondo round nessuno dei candidati ha ottenuto l'80% dei consensi necessari. Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, il candidato arrivato terzo non ha voluto ritirarsi dalla corsa e, di conseguenza, il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha deciso di interrompere il processo e passare al punto successivo all'ordine del giorno.

Le consultazioni proseguiranno prima della riunione del board dei governatori del Mes, cioè i 19 ministri delle Finanze dell'area Euro, il prossimo 16 giugno a Lussemburgo. Da qui dovrebbe uscire il nome che sostituiràil tedesco Klaus Regling.

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