Il ministro Franceschini ha ottenuto l'accordo del Consiglio dei ministri per gli aiuti necessari alla ricostruzione del Teatro d'arte drammatica di Mariupol distrutto dalle bombe russe
La città portuale ucraina di Mariupol viene bombardata ogni giorno. L'80% del suo patrimonio immobiliare sarebbe già fuori uso. Distrutto anche il Teatro accademico di prosa della Regione del Donetsk, eretto nel 1960 in stile neoclassico con la pietra grigia di Crimea; sulla facciata riportava una composizione scultorea con l'allegoria dei mestieri più diffusi nella regione: l'agricoltura e la lavorazione dei metalli. Negli anni scorsi ha ospitato rappresentazioni di Tolstoj, Pushkin, Moliere, Cechov, Shakespeare ma anche di autori contemporanei.
La scritta "bambini" non è servita
Recenti fotografie satellitari, antecedenti ai bombardamenti, mostrano come sulle due piazze antistanti i lati più corti dell'edificio fosse stato scritto in russo la parola "bambini" per segnalare ai militari russi di evitare il bersaglio. Tutto inutile. I danni all'edificio non sono ancora stati quantificati ma le immagini non lasciano dubbi sulla loro gravità.
L'offerta italiana
"L'Italia pronta a ricostruire il Teatro di Mariupol. Approvata dal Consiglio dei ministri la mia proposta di offrire all'Ucraina mezzi e risorse per riedificarlo appena sarà possibile. I teatri di ogni paese appartengono a tutta l'umanità": ha scritto su Twitter il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini. "Grazie Dario Franceschini - ha risposto con un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -ha dato un buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all'ultimo mattone".
Nella città fantasmatica
Il teatro d'arte drammatica è vittima di un assedio che a Mariupol dura da 17 giorni. I suoi sotterranei erano usati come rifugio dalla popolazione civile e sarebbero 130 gli scampati rintracciati dai soccorritori nelle cantine. Mosca nega le sue responsabilità e accusa la resistenza del battaglione Azov di ave minato il teatro per "provocazione". Intanto ormai ogni edificio rimasto in piedi, come ogni auto che riesce a fuggire, esibisce la scritta il simbolo della Croce Rossa. Mariupol è sotto assedio da 17 giorni e più di 350.000 residenti continuano a nascondersi in rifugi e scantinati sperando di sfuggire alle milizie russe.