Ucraina: 28 giorni di conflitto, resistenza e piani russi (rimasti a metà)
La guerra è al suo 28 giorno e le bombe continuano a cadere su Mariupol, la città paragonata a Genova dal presidente ucraina Volodomyr Zelensky in alcune immagini diffuse dai russi l'aeroporto distrutto mentre i militari russi sono riusciti a entrare nella città anche se non sono riusciti a fiaccare la resistenza della controparte.
E a 15 chilometri Mariupol, i russi avrebbero sequestrano un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti e i dipendenti del servizio di emergenza e autisti sarebbero prigionieri, annuncia il presidente Zelensky:
'Stiamo facendo di tutto per liberare la nostra gente e sbloccare il movimento di carichi umanitari'.
Da Mariupol le accuse del procuratore generale Iryna Venediktova: "È un'intera città presa in ostaggio, non c'è cibo, acqua, elettricità, la Russia sa esattamente cosa sta facendo".
E a Kherson non si smette di manifestare contro l'occupazione russa e i colpi sparati a salve a poco servono.
La città è stata la prima a cadere nelle mani dei russi, stando a una spia dell'intelligence russa i piani russi sarebbero di arrestare i manifestanti e portarli oltre il confine.
C'è preoccupazione anche a Odessa che da settimane si prepara all'attacco russo, tiri d'artiglieria nelle scorse ore sono giunti dal mare, un attacco dal Mar Nero sembra comunque improbabile, così come improbabile sembra essere un attacco da terra. Gli ucraini anche a Odessa non si lasceranno prendere in contropiede.