Il vertice dei ministri per l'Agricoltura sta studiando misure per aumentare la produzione, lo stoccaggio e le esportazioni di grano. "A rischio la sicurezza alimentare globale"
La guerra in Ucraina rischia di rappresentare un disastro per l'agricoltura europea: a Bruxelles, il Consiglio per la Pesca e l'agricoltura sta discutendo su come aiutare i lavoratori del comparto a far fronte all'aumento dei prezzi di carburante e fertilizzanti, e su come aumentare la produzione e le scorte di grano, anche a costo di derogare ai regolamenti ambientali.
Una situazione che è stata in cima all'agenda nel vertice dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea: ma per il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves le Drian, l'Europa dovrà prendere misure anche per garantire la sicurezza alimentare nel resto del mondo.
"Il punto principale - spiega Le Drian - è che dobbiamo affrontare la questione della sicurezza alimentare mondiale, perché conosciamo la dimensione della produzione di cereali in Ucraina e in Russia, e vediamo le conseguenze della guerra, l'impossibilità di raccogliere, di seminare e di esportare. Non sono le sanzioni che portano a gravi disfunzioni della sicurezza alimentare mondiale, è la guerra. Perché non ci sono sanzioni alimentari, è la guerra che impedisce e che porterà al rischio di carestia".
L'Ucraina e la Russia producono circa il 30% dei cereali consumati nel mondo e i prezzi mondiali del grano sono aumentati del 50% dall'inizio dell'invasione russa.
Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'agricoltura, l'agricoltura ucraina è già carente di manodopera a causa dello sfollamento forzato di milioni di persone; aquesto si aggiunge il blocco totale delle infrastrutture portuali ucraine sul Mar Nero, fondamentali per le esportazioni.
C'è poi svalutazione del rublo, causata dalle sanzioni contro la Russia, che può influenzare non solo i prezzi, ma anche la produttività del lavoro nel complesso agro-industriale russo.
Allo stesso tempo, sia la Russia che l'Ucraina, in un modo o nell'altro, hanno annunciato un divieto di esportazione di grano. Anche la Serbia ha sospeso le sue forniture. Il presidente Aleksandar Vucic ha detto che in un solo giorno il paese balcanico ha ricevuto ordini per volumi corrispondenti a un quarto di tutte le riserve nazionali.
La situazione sul mercato del grano è monitorata con particolare attenzione nei paesi africani che dipendono dalle forniture dalla regione del Mar Nero.
L'Algeria è stata costretta a vietare la fornitura di grano, zucchero e prodotti cerealicoli, oltre a riconsiderare la sua decisione di abbandonare il grano francese, presa alla fine dello scorso anno a causa di una crisi diplomatica tra i due paesi.