La premier svedese, Magdalena Andersson, ha annunciato in tal senso un aumento della spesa pari al 2% del PIL, la Finlandia potrebbe andare oltre
Senza fretta, ma nemmeno flemma: i Paesi scandinavi non appartenenti alla NATO stanno intensificando la cooperazione in termini di difesa dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
La premier svedese, Magdalena Andersson, ha annunciato in tal senso un aumento della spesa pari al 2% del PIL.
La Finlandia potrebbe andare oltre: la popolazione sembra pronta per un cambiamento radicale della tradizionale neutralità,
"C'è stato un cambiamento storico - dice l'ex primo ministro finlandese Alexander Stubb - una vera inversione di tendenza: penso che le persone siano guidate correttamente da quello che ho definito una paura razionale, la paura che la Russia possa fare la stessa cosa alla Finlandia o alla Svezia.
Allo stesso tempo, ben venga la razionalità, ma abbiamo bisogno di massimizzare la nostra sicurezza e facciamolo, se non a breve termine, almeno a lungo termine con un'alleanza militare Nato e la difesa collettiva".
Dopo aver consultato i partiti politici del parlamento finlandese sulla loro percezione della crisi e la loro posizione su un'eventuale adesione alla Nato, la premier finlandese Sanna Marin ha detto qualche giorno fa che la Finlandia rivedrà la sua politica di sicurezza in primavera.
Non ha parlato di date e scadenze per la discussione e il dibattito sull'ingresso del Paese nell'alleanza atlantica, sta di fatto che la priorità sembra quella di rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza in tutti i modi possibili.