Il celebre magnate russo, proprietario del Chelsea campione d'Europa di calcio, è finito nella lista nera del governo britannico degli oligarchi con stretti rapporti con Putin
Roman Abramovich non ha fatto in tempo a sfuggire alle sanzioni del governo britannico contro gli oligarchi russi.
Di fatto: Abramovich ha il divieto di viaggiare nel Regno Unito e ha visto congelati tutti i suoi beni in territorio britannico, insieme ad altri sei miliardari russi.
55 anni, Abramovich, dal 2003 proprietario del Chelsea, uno dei top club della Premier League inglese di calcio, ne aveva annunciato la vendita il 2 marzo scorso, ma prima di essere colpito dalle sanzioni.
Ora il Chelsea non può più essere venduto. Bloccati anche vendita di biglietti, merchandising, trasferimenti dei calciatori e rinnovi contrattuali.
Abramovich aveva messo già in vendita anche tutti i suoi beni immobiliari nel Regno Unito, compresa una lussuosa villa di Kensington Palace, a Londra, dotata di 15 camere e il suo altrettanto lussuoso appartamento di Cheyne Terrace, nel quartiere Chelsea.
In totale, il suo patrimonio immobiliare a Londra vale circa 200 milioni di sterline (circa 240 milioni di euro).
La sua fortuna è valutata 11,2 miliardi di euro.
Oltre che in Russia, Abramovich possiede altre proprietà in Francia, Stati Uniti, Israele e Caraibi.
Insieme ad Abramovich, sono stati sanzionati altri miliardari, come l'industriale Oleg Deripaska, il Ceo di Rosneft, Igor Sechin, l'Amministratore Delegato di Gazprom, Alexei Miller e il presidente della banca VTB, Andrey Kostin.
Oltre al congelamento dei beni dei miliardari russi, il governo britannico di Boris Johnson ha vietato loro ogni transazione finanziaria con individui e società del Regno Unito.
In un documento governativo britannico, si legge che Abramovich è stato punito per i suoi "stretti rapporti", che durano da anni, con Vladimir Putin.
Il magnate russo - visto negli ultimi mesi sempre meno a Londra e sempre di più in Israele - avrebbe una partecipazione nel colosso siderurgico russo Evraz, i cui materiali - secondo un reportage del giornale inglese "Daily Mail" - sarebbero utilizzati dai carri armati russi usati per l'invasione dell'Ucraina.
Intanto, il "My Solaris", il superyacht da 139 metri e 600 milioni di dollari che Abramovich aveva ancorato a Barcellona, ha lasciato il porto catalano nel timore di essere bloccato, salpando verso lidi probabilmente piu sicuri. Pare, il Mar Rosso.