Tu non mi riconosci, io sì: solidarietà del Kosovo all'Ucraina

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Bande gialloblù sul Palazzo del Governo kosovaro a Pristina: un gesto di solidarietà nei confronti dell'Ucraina

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Due bande gialloblù illuminano il Palazzo del Governo del Kosovo a Pristina: un gesto simbolico di solidarietà nei confronti dell'Ucraina, ha dichiarato il primo ministro Albin Kurti, facendo la sua scelta di campo in un'area, quella dei Balcani, da sempre divisa tra Unione europea e Mosca.

"La Repubblica del Kosovo sostiene senza riserve la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina e la sua sicurezza adesso e in futuro - ha detto Kurti - Saremo sempre in sintonia con l'Unione Europea, gli Stati Uniti d'America e la Nato".

La Russia ha stretti legami con la Serbia ed entrambi gli Stati si oppongono all'indipendenza del Kosovo

L'Ucraina, tra l'altro, fa lo stesso.

All'inizio di febbraio, l'ambasciatore ucraino in Albania, Volodymyr Shkurov, ha puntualizzato che Kiev è ancora incerta sul riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo e che la questione sarà valutata nei mesi a venire.

Alla fine del 2020 113 dei 193 membri dell'Onu avevano formalmente riconosciuto il Kosovo come Stato indipendente. Un avallo arrivato anche dai confinanti Montenegro, Macedonia del Nord e Albania.
Agli inizi di marzo dello  stesso anno, 15 membri delle Nazioni Unite hanno però ritirato il loro placet. 

Tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il Kosovo è riconosciuto da Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
La Russia e la Cina continuano a considerarlo una provincia con autonoma amministrativa della Serbia.

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