Approvata la norma voluta dal presidente Macron che riconosce le sofferenze dei soldati musulmani algerini accolti in Francia dopo l'indipendenza ma poi abbandonati al loro destino
La Francia continua a fare i conti con il suo passato di potenza coloniale. Sessant'anni dopo l'indipendenza algerina, il parlamento francese ha approvato una legge per rendere giustizia agli Harkis, soldati musulmani che hanno combattuto a fianco degli occupanti, ma che una volta in Francia sono stati abbandonati al loro destino.
Il provvedimento era stato annunciato a settembre scorso dal presidente Macron, che aveva "chiesto perdono" a nome dello stato francese. "Un discorso non risolve 60 anni di ingiustizia", aveva detto il capo dello Stato. "Ma ho voluto che le poche parole di oggi portassero il riconoscimento delle sofferenze di cui la Repubblica non ha mai parlato".
Considerati in patria come dei traditori collaborazionisti, almeno 200.000 algerini vennero inquadrati nei reparti militari francesi come forze ausiliarie. Dopo la conquista dell'indipendenza, nel 1962, nel pieno delle violente rappresaglie, 90.000 harkis vennero fatti emigrare in Francia. Senza mai venire considerati davvero dei francesi dal generale De Gaulle, la metà di loro finì nei campi profughi,
La legge appena licenziata arriva a ridosso delle presidenziali. Per questo, non mancano le accuse a Mcron di voler strumentalizzare una vicenda storica a scopi elettorali.