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Nuova Zelanda, tutti in coda per protestate contro vaccinazione e restrizioni anti-Covid

Nuova Zelanda, tutti in coda per protestate contro vaccinazione e restrizioni anti-Covid
Diritti d'autore  AFP
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Di Debora Gandini
Pubblicato il
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Singolare protesta in Nuova Zelanda. Tutti in coda su auto e furgoni per protestare contro obbligo vaccinale e restrizioni. Migliaia le persone davanti alla sede del Parlamento

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Un corteo di auto, furgoni e camion ha bloccato le strade e l’accesso davanti al Parlamento della Nuova Zelanda a Wellington. Motivo della protesta: le restrizioni in atto anti-Covid e la vaccinazione obbligatoria per alcune professioni come insegnanti, personale sanitario, polizia e militari.  

Migliaia le persone arrivate da tutto il paese a bordo dei loro veicoli ricoperti da scritte e striscioni come "ridateci la nostra libertà" e "la coercizione non è consenso". Suoni di clacson e comizi in nel centro della città.

"Si tratta di libertà di scelta, specie se riguarda il nostro corpo e la nostra vita, dice una manifestante. C’è anche chi è a favore del vaccino tra le centinaia di persone arrivate in città. Ma tutti concordano che la gente deve poter decidere se farsi vaccinare oppure no. La manifestazione ha coinciso con la riapertura del Parlamento dopo le vacanze estive e in un momento in cui la variante Omicron sta dilagando in tutto il paese.

La campagna vaccinale in Nuova Zelanda

Le vaccinazioni sono obbligatorie per le persone che lavorano in determinati settori, come la salute, le forze dell'ordine, l'istruzione e la difesa. E’ poi in vigore un sistema di tessere, con l'obbligo di esibire il certificato di vaccinazione per accedere a ristoranti, eventi sportivi e servizi religiosi. Non è richiesto per i mezzi pubblici, supermercati, scuole e per accedere ai servizi sanitari.

Intanto il primo ministro Jacinda Ardern ha fatto sapere che la maggioranza dei neozelandesi ha mostrato il proprio sostegno al programma di vaccinazione del governo. "Il 96% dei neozelandesi è stato vaccinato, il che ci permette di vivere oggi con meno restrizioni grazie alla protezione che ci ha dato", ha spiegato a Radio New Zealand.

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