Almeno 6 terminal petroliferi nei porti marittimi di Anversa, Gand, Terneuzen e Amsterdam sono al centro di cyber-attacchi
Un cyber-attacco su larga scala ha preso di mira nelle ultime 24 ore almeno sei terminal petroliferi nei porti marittimi di Anversa, Gand, Terneuzen e Amsterdam.
Il sabotaggio del traffico petrolifero europeo è cominciato il 29 gennaio scorso con attacchi informatici contro undici siti di Oiltanking in Germania, uno dei principali fornitori di Shell.
Le autorità belghe, olandesi e tedesche hanno avviato le inchieste per individuare i responsabili.
L'agenzia di polizia Europol dell'Ue ha offerto supporto alle autorità: "In questa fase l'indagine è in corso e in una fase delicata", ha detto la portavoce di Europol Claire Georges.
Il procuratore federale di Anversa, Kristof Aerts, dichiara di non poter entrare nei dettagli ma afferma che l'inchiesta è ben avviata.
Alla domanda sui possibili collegamenti tra i diversi attacchi e sulla loro origine, Aerts risponde che si tratta di una vicenda di proporzioni internazionali ed è per questo che - aggiunge - "è fondamentale la competenza dell'unità federale di criminalità informatica, che sta conducendo l'indagine".
In Germania, le indagini si sono focalizzate sull'ipotesi di un attacco ransomware: si tratta di aggressioni informatiche a scopo di riscatto. Gli hacker chiedono denaro in cambio del rilascio delle reti violate.
Secondo un broker specializzato, l'hacking sta colpendo diversi porti europei e sta disturbando lo scarico delle chiatte in un mercato già teso.