Monumenti illuminati di viola, in Sudafrica, per celebrare l'arcivescovo Tutu.I funerali sono stati fissati il prossimo 1 gennaio .
A Città del Capo, in Sudafrica è il giorno del ricordo e della commozione. I principali monumenti sono illuminati di viola, richiamo cromatico alla tonaca porpora dell'arcivescovo Desmond Tutu, l'icona anti-apartheid .
E proprio in viola lo ricordiamo nel 1984, ricevere a Oslo il Premio Nobel per la pace come riconoscimento della sua instancabile attività di resistenza e di riconciliazione.
Così lo ha ricordato Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica:
"Lui (l'arcivescovo Desmond Tutu, ndr) sapeva nella sua anima che il bene avrebbe trionfato sul male, che la giustizia avrebbe prevalso sull'iniquità, e che la riconciliazione avrebbe prevalso sulla vendetta e sulla recriminazione. Sapeva che l'apartheid un giorno sarebbe finito e che sarebbe arrivata la democrazia".
Tutu, scomparso da tempo dalla vita pubblica, viene ricordato dal popolo sudafricano per la sua affabilità .e il sorriso a corredo si una instancabile testardaggine nella lotta alle ingiustizie . Anni dedicati allo studio, gli ultimi, mentre le forze lentamente lo abbandonavano. Nelle ultime ore, a Soweto,un pellegrinaggio commosso.
Per le strade, la gente comune lo ricorda come può: chi con una visita alla sua vecchia casa, chi con una preghiera, chi con un mazzo di fiori:
"Come sapete, questa strada è l'unica al mondo in cui hanno vissuto i due premi Nobel per la pace, potete quindi immaginare noi, i vicini intorno, siamo davvero toccati dalla sua scomparsa".
E ancora : "Ci mancherà molto. Ha avuto un ruolo importante nella vita dei neri e nella vita di tutti in Sudafrica. Ha avuto un impatto enorme, quindi ci mancherà molto. E che la sua anima riposi in pace".
Striscioni, disegni, omaggi floreali deposti da grandi e piccini, il nome di Tutu è già entrato nel mito, trasmesso alle nuove generazioni per non dimenticare. E la sua iconografia ha già i contorni del pop immortale.