Sfuma il sogno di una grande destra in Europa. Niente accordo al Summit di Varsavia

Sfuma il sogno di una grande destra in Europa. Niente accordo al Summit di Varsavia
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Di Debora GandiniMagdalena Chodownik
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Fumata nera al vertice di Varsavia. Gli esponenti di una quindicina di partiti europei di estrema destra si sono riuniti per discutere della creazione di un fronte comune all’interno dell’Unione europea. Grandi assenti Giorgia Meloni e Matteo Salvini

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Gli esponenti di una quindicina di partiti europei sovranisti e di estrema destra si sono riuniti a Varsavia per discutere della creazione di un fronte comune all’interno dell’Unione europea e cercare alleanze. I rappresentanti polacchi di Diritto e Giustizia, gli organizzatori del Vertice, hanno sottolineato la loro linea ideologica anche su una più stretta cooperazione dei partiti conservatori al parlamento europeo (Pe).

"Vogliamo un'Europa completamente diversa, ha sottolineato Tomasz Poręba, eurodeputato polacco. Vogliamo un'Unione delle patrie e paesi sovrani. Non sono i burocrati e i singoli rappresentanti ai vertici della Commissione europea a decidere come dobbiamo vivere. Devono essere i governi sovrani a farlo.”

Una visione questa condivisa dai presenti, dal premier ultra-conservatore ungherese Victor Orban alla Presidente del Rassemblement National Marine Le Pen, anche se alla fine il summit si è concluso con una sorta di fumata nera e l’accordo sulla creazione di un gruppo unico all’Europarlamento è stato per ora rinviato. Se ne riparlerà più avanti forse in vista delle prossime europee del 2024. 

Riunire l'insieme di questi movimenti politici "è un lavoro di lungo respiro e richiederà tempo", ha dichiarato Marine Le Pen candidata di estrema destra alle presidenziali francesi, che ha definito la riunione di Varsavia come una "tappa importante e fondamentale."

Copyright STR/Copyright 2021 The Associated Press
Marine Le Pen e Viktor OrbanCopyright STR/Copyright 2021 The Associated Press

Le Pen e Orban protagonisti. Grandi assenti Salvini e Meloni

A Varsavia, su invito di Jaroslaw Kaczynski, presidente del partito polacco al potere, Diritto e Giustizia (PiS), erano presenti anche il leader del partito spagnolo Vox, Santiago Abascal, i rappresentanti di formazioni di destra provenienti da Austria, Belgio, Finlandia, Paesi Bassi e Romania.

Grandi assenti Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini. La Meloni aveva chiaramente detto di non credere nel progetto e nella nascita di un nuovo gruppo al Pe, opinione condivisa dalla stragrande maggioranza delle formazioni aderenti a Ecr.

Strategie politiche e manovre

Intanto il summit delle destre europee si è svolto tra le proteste di un gruppo di manifestanti che ha definito i politici presenti dei traditori. Secondo Wojciech Przybylski, esperto di affari europei, l’incontro è stato più una sorta di operazione di marketing per dare l’idea di un’unità che non esiste all’interno delle destre.

Politici a caccia di maggior popolarità, secondo l’esperto. Nonostante ideologie diverse questi leader cercheranno di restare uniti il più a lungo possibile per uno scopo che porta alle prossime elezioni del Parlamento europeo". Pur senza un compresso di fondo, i principali esponenti dei partiti ultraconservatori presenti a Varsavia hanno espresso soddisfazione per i risultati raggiunti

Poche settimane fa migliaia di polacchi sono scesi in piazza contro una possibile Polexit. Mentre lo scontro tra Varsavia e Bruxelles sembra essere a un punto di non ritorno sullo stato di Diritto e sulla giustizia, la Polonia è sempre più vicina alla costituzione di un fronte nazionale comune all'interno dell'Europa, dove spera di avere più voce in capitolo.

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