Tragedia nella Manica: almeno 31 migranti morti

Una tragedia al largo di Calais.
Almeno 31 migranti diretti in Gran Bretagna sono morti, mercoledì 24 novembre, quando la loro imbarcazione è affondata nel tentativo di attraversare il Canale della Manica.
Tra le vittime, anche cinque donne e un bambino.
Quattro scafisti, clandestini, sono stati arrestati a Calais.
L'Organizzazione internazionale per le Migrazioni ha rivelato che si tratta della più grande perdita di vite umane nella Manica da quando ha iniziato a raccogliere dati nel 2014.
Sull'imbarcazione si trovavano circa 50 migranti, per cui è tuttora in corso un'operazione di salvataggio per trovare gli altri, che potrebbero essere ancora in mare, mentre alcuni stati già tratti in salvo, come precisa la prefettura marittima della Manica e del Mare del Nord.
Darmanin: "I responsabili sono i contrabbandieri di esseri umani"
"I principali responsabili di questa spregevole situazione sono i contrabbandieri di esseri umani", dichiara il ministro dell'interno francese Gérald Darmanin.
"Sono loro che dobbiamo combattere. Più di 1.500 sono stati interrogati, arrestati, dal 1° gennaio e oggi ne abbiamo arrestati quattro che sospettiamo possano essere direttamente legati a questo passaggio su barche di fortuna, e due di loro verranno subito portati davanti al tribunale".
Johnson: "Le nostre operazioni non sono sufficienti"
Il premier britannico Boris Johnson ha convocato d'urgenza il comitato Cobra e si è detto "scioccato, atterrito e profondamente rattristato dalla perdita di vite umane in mare" e ha ammesso che il sostegno alla Francia "non è sufficiente".
"Quello che questa disgrazia dimostra è che le bande criminali che mandano la gente a morire su questi pericolosi gommoni, non si fermeranno letteralmente davanti a nulla. Ma, quello che temo è che che dimostri anche che le operazioni condotte dai nostri amici sulle spiagge, operazioni supportate, come sapete, con 54 milioni di sterline dal Regno Unito per aiutare il pattugliamento e tutto il supporto tecnico che abbiamo dato, non sono state sufficienti.
La nostra offerta è di aumentare il nostro sostegno, ma anche di lavorare veramente fianco a fianco con i nostri partner".
I pattugliamenti non bastano
Londra sollecita da tempo Parigi ad azioni più incisive per frenare il flusso delle imbarcazioni degli scafisti che dalle coste francesi tentano di raggiungere il Regno Unito: un flusso che si è intensificato negli ultimi mesi (picchi di oltre 1000 sbarchi al giorno), nonostante gli accordi bilaterali di "pattugliamento" cofinanziati dal governo di Downing Street.