Concorso Giustizia finisce al Tar, sotto accusa test inglese

Lo ha deciso il Tar Sardegna per comune di Loiri Porto S.Paolo
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Di ANSA
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(ANSA) – CAGLIARI, 10 NOV – Inglese più forte del diritto. Ma
il concorso è per funzionario giudiziario nei tribunali. E molti
dei non ammessi alla prova orale, in particolare quelli che
avevano risposto molto bene alle domande sui codici, ma erano
scivolati (nemmeno troppo perché comunque sopra la sufficienza)
sulla lingua di Shakespeare, ora si rivolgono al Tar. “Abbiamo studiato leggi e commi. E per qualche svista in
inglese, siamo fuori?” È quello che ha scritto – in sintesi – una candidata sarda in una lettera alla ministra della Giustizia
Marta Cartabia. “Io ho conseguito un punteggio molto superiore
al minimo ma non sono stata ammessa alla prova orale, mentre
molti candidati con punteggio inferiore al mio, quindi
presumibilmente meno preparati sulla parte di diritto, possono
proseguire nello svolgimento della prova orale”. Molti i ricorsi
anche dalla Sardegna. Solo l’avvocato Francesco Leone ne ha
raccolto diciassette. Tanti altri sono arrivati dal resto
d’Italia. Sotto accusa le regole del concorso che aveva portato lo
scorso 13 ottobre centinaia di candidati, anche a Cagliari, con
la speranza di strappare il via libera per una delle 2.329 unità
nei ruoli del personale del Ministero della Giustizia..
Le regole erano chiare. Quaranta domanda di diritto. Ma erano
previste delle soglie di sbarramento in informatica e in inglese
con un punteggio minimo di 3,5 su 5. Inutile conoscere a
menadito amministrativo, procedura civile, procedura penale e
ordinamento penitenziario se non si riesce a raggiungere il
punteggio stabilito dalle regole del concorso per le domande su
computer e genitivi sassoni. C‘è chi ha preso quasi 27 (il
punteggio minimo era 21) ma non ha ottenuto il lasciapassare per
l’orale per quell’ostacolo anglo-informatico. Quindi si è rivolto al Tar. “In tema di concorsi pubblici
servono regole certe – spiega l’avvocato Leone – E’ impensabile
che ogni concorso preveda modalità di espletamento differenti.
Questo, ad esempio, prevede una tripla soglia di sbarramento che
è un unicum: non è prevista né dalla legge quadro dei concorsi
pubblici né tanto meno dalla riforma Brunetta”. (ANSA).

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