La nuova frontiera dei trapianti: il rene di un maiale in un essere umano

La nuova frontiera dei trapianti: il rene di un maiale in un essere umano
Diritti d'autore Joe Carrotta/NYU Langone Health
Di Cristiano TassinariAP - Ansa - Agenzie e Siti Internazionali
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"Mancano ancora due-tre anni, prima di cominciare con gli esperimenti sugli esseri umani viventi", spiega il capo del team di chirurghi che a New York ha effettuato il primo esperimento di trapianto di rene da un maiale ad un essere umano (una donna mantenuta artificialmente in vita)

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Ha destato scalpore, in tutto il mondo scientifico, il primo trapianto di rene di un maiale su un essere umano.

Il "New York University (NYU) Langone Health Center" apre cosi una nuova frontiera per i trapianti.

A ricevere l'organo è stata una donna mantenuta artificialmente in vita con segni di disfunzione renale, la cui famiglia ha acconsentito all'esperimento prima di staccare il ventilatore vitale.

Per l'esperimento, è stato utilizzato un maiale i cui geni erano stati modificati in modo da eliminare dai suoi tessuti una molecola che provoca un rigetto quasi immediato.

Spiega Robert Montgomery, Direttore dell'Istituto dei Trapianti di NYU, che ha diretto il team chirurgico che ha effettuato l'intervento, lo scorso 25 settembre:
"Per le 54 ore in cui abbiamo condotto lo studio, il rene ha funzionato perfettamente. Proprio come ci si aspetterebbe che funzioni un rene umano da donatore vivente".

"Il successo di questo esperimento ci fa aumentare gli sforzi e ci dà nuova fiducia per quando ci muoveremo verso i primi esperimenti sull'uomo vivo. Quindi, questo test ha di fatto accelerato questo passaggio. Ormai ci siamo vicini.
Al massimo, mancano uno o due anni".
Robert Montgomery
Direttore Istituto Trapianti - NYU

Montgomery stesso ha ricevuto un trapianto tre anni fa, un cuore umano da un donatore con l'epatite C, perché era disposto a prendere qualsiasi organo. "Ero una di quelle persone sdraiate in un'unità di terapia intensiva ad aspettare, senza sapere se sarebbe arrivato in tempo", ha dichiarato il chirurgo.

AP Photo
Il professor Robert Montgomery durante l'intervista.AP Photo

Nuova frontiera per i trapianti

Più di 90.000 persone negli Stati Uniti sono in attesa per un trapianto di rene.
Ogni giorno, 12 persone muoiono nell'attesa.
I trapianti da maiale a uomo potrebbero risolvere la carenza di organi.

C'è, però, un ostacolo, spesso insormontabile: uno zucchero (si chiama Alfa-Gas) nelle cellule di maiale, estraneo al corpo umano, causa un immediato rigetto dell'organo.
Il rene, per questo esperimento, è venuto da un animale geneticamente modificato, "ingegnerizzato" per eliminare quello zucchero ed evitare l'attacco al sistema immunitario umano.

AP Photo
La ricostruzione al computer di una parte dell'esperimento.AP Photo

I chirurghi hanno attaccato il rene di maiale a un paio di grandi vasi sanguigni nell'inguine umano, ma l'hanno tenuto fuori dal corpo per poterlo osservare, per oltre due giorni.

L'organo ha fatto quello che un rene "normale" dovrebbe fare.
Ha filtrato i rifiuti, ha prodotto urina e non ha provocato alcun rigetto: un successo scientifico!

Diverse aziende biotecnologiche sono in corsa per sviluppare organi di maiale adatti al trapianto. L'anticipo del "test" è una vittoria per Revivicor, una filiale di United Therapeutics, la società che ha progettato un allevamento con 100 maiali allevati in condizioni strettamente controllate, in una struttura in Iowa (Usa).

A dicembre, la Food and Drug Administration americana ha approvato l'alterazione del gene nei maiali Revivicor, dichiarandolo come sicuro per il consumo umano e la medicina.

Ma la FDA ha detto che i ricercatori dovranno presentare altri documenti prima che gli organi di maiale possano essere trapiantati in esseri umani viventi.

"Penso che questo ponga le basi per altro lavoro da fare nei prossimi anni. Ma ci dice davvero che siamo sulla strada giusta e che il successo in questo settore sta per arrivare e non è più una questione di decenni, come era in passato", ha detto il dottor Andrew Adams, ricercatore della University of Minnesota Medical School.

Maiali "donatori di organi": si o no?

Allevare maiali per diventare "donatori di organi" sembra sbagliato, da un punto di vista morale, per alcune persone.
Ma potrebbe diventare più accettabile se le preoccupazioni sul benessere degli animali potranno essere affrontate e risolte, fa sapere Karen Maschke, una studiosa di ricerca presso l'Hastings Center, che aiuterà a sviluppare raccomandazioni etiche e politiche per i primi studi clinici, grazie ad una sovvenzione del National Institutes of Health.

"Penso che noi che siamo coinvolti nel controllare le politiche e gli sviluppi della scienza e della biotecnologia, dobbiamo porre alcune domande difficili su ciò che comporta la possibilità di trapianti tra maiali e esseri umani. Il che significa", ha concluso Karen Maschke, "che si dovranno produrre e allevare tanti, forse troppi, cuccioli di maiale".

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