Covid: situazione critica in Romania e Russia, dove solo il 30% della popolazione è vaccinato

Il pronto soccorso dell'ospedale Bagdasar-Arseni di Bucarest trasformato in un'unità Covid-19
Il pronto soccorso dell'ospedale Bagdasar-Arseni di Bucarest trasformato in un'unità Covid-19 Diritti d'autore Andreea Alexandru/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  ANSA, AP, AFP
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Record di morti e contagi in Russia (33.208 nuovi casi e 1.002 decessi), mentre in Romania gli ospedali sono saturi

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È una situazione fuori controllo quella che sta attraversando la Romania, dove si sta registrando la peggiore ondata di Covid dall'inizio della pandemia. Sono oltre 15.000 i nuovi contagi al giorno (15.828 contagi questo venerdì e 365 morti). I pronto soccorso e le unità di terapia intensiva sono pieni, le ambulanze fanno la fila davanti agli ospedali. 

Solo il 28,8% della popolazione romena, su circa 20 milioni di abitanti, è vaccinato, una delle cause di questa grave crisi sanitaria. Si tratta di uno dei tassi più bassi dell'intera Unione europea.

"Circa il 90% dei pazienti ricoverati non sono vaccinati, tra il 92 e il 95% per la precisione. I vaccinati sono un'eccezione e in genere chi è stato vaccinato ma viene ricoverato è anziano o ha altre patologie, a causa delle quali il risultato del vaccino non è stato quello sperato", spiega il direttore dell'ospedale Matei Bals di Bucarest, Adrian Marinescu.

La Commissione Europea ha deciso di mobilitare il Meccanismo Ue di Protezione Civile, per aiutare il Paese. Sono arrivati a Bucarest 250 concentratori di ossigeno da Olanda e Polonia e 5.200 flaconi di anticorpi monoclonali, provenienti dall'Italia. Altri aiuti dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Inoltre, da venerdì gli ospedali ungheresi di Seghedino e Debrecen hanno iniziato a ricevere pazienti gravi dalla Romania. 

Ospedali quasi pieni nella regione di Vilnius

Situazione tesa anche in Lituania, dove il 92% dei letti d'ospedale nella regione della capitale è occupato. Le Cliniche Santaros e l'Ospedale Clinico della città di Vilnius hanno sospeso i ricoveri programmati, perché sempre più reparti sono pieni di pazienti Covid. 

Il numero dei contagi giornalieri sfiora le 3.000 unità e non era mai stato così elevato dal dicembre 2020. Le autorità chiedono alla popolazione di vaccinarsi, per evitare nuove restrizioni. Nel frattempo, gli studenti lituani non ancora vaccinati dovranno pagare il tampone, per ottenere il cosiddetto "passaporto delle opportunità", che permette loro di partecipare alle lezioni e ai seminari nelle università. 

Doppio record negativo in Russia

Anche il Cremlino aveva lanciato un appello a favore della vaccinazione a inizio ottobre, quando si era intuito che le cose potessero ancora peggiorare. E così è stato. Nelle ultime 24 ore in Russia è stato infatti toccato il picco sia di contagi e morti: 33.208 nuovi casi e 1.002 decessi per Covid. 

Ancora un triste record in un Paese dove solo il 33% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, con il siero locale, lo Sputnik V. Alcune regioni russe starebbero valutando l'introduzione di un pass sanitario per alcuni luoghi pubblici (come cinema e palestre), che attesti l'avvenuta vaccinazione, l'immunità naturale o la negatività al tampone.

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