Migranti: la Polonia dà il via libera ai respingimenti al confine

Il parlamento polacco ha approvato giovedì un emendamento alla legge nazionale sugli stranieri che legalizza la controversa pratica dei respingimenti alla frontiera permettendo di ignorare una domanda di asilo formulata dopo l'attraversamento del confine stesso. Le organizzazioni per i diritti umani puntano il dito contro il governo di Varsavia accusandolo di respingere i migranti bloccati al confine in "violazione degli impegni presi dal Paese ai sensi del diritto internazionale”.
Il parlamento di Varsavia ha dato inoltre il via libera al piano del governo per la costruzione del muro alla frontiera con la Bielorussia per fermare il flusso crescente di migranti in arrivo, un progetto il cui costo è stimato in 353 milioni di euro. La Polonia accusa la Bielorussia di usare i migranti come ritorsione nei confronti delle nuove sanzioni dell’Unione europea contro Minsk.
"Siccome i respingimenti avvengono su entrambi i fronti, Polonia e Bielorussia, non conosciamo il numero esatto dei migranti che cercano di venire in Polonia e di raggiungere l'Unione europea - afferma la corrispondente di Euronews, Magdalena Chodownik -. Possiamo solo stimare che il numero sia in crescita, con l'inverno in arrivo. Proprio ieri è stato trovato il corpo di un altro migrante vicino al confine con la Bielorussia. Una crisi umanitaria potrebbe essere molto vicina".