A Minam e Bargny, oltre al problema dell'erosione marina è prevista la costruzione di un porto minerario e di una centrale elettrica a carbone
Un mare in tempesta che lentamente, ogni giorno, erode quanto lo circonda.
Siamo a Minam e queste case diroccate sono il simbolo del disastro ecologico che minaccia l'area di Bargny, cittadina situata ad una trentina di chilometri da Dakar, in Senegal.
Qui, tra le altre cose è prevista la costruzione di un porto minerario e di una centrale elettrica a carbone, infrastrutture che suscitano rabbia in una città già soffocata da un cementificio.
Questi giovani attivisti ambientali si sono mobilitati, una giornata di pulizia delle spiagge è un'opportunità per diffondere la problematica e dare l'allarme.
"La situazione sta diventando grave - dice l'attivista Medoune Ndoye - diamo al Senegal, all'opinione nazionale e internazionale la possibilità di venire in aiuto di questa popolazione del Minam, il cui futuro rimane incerto.
Mentre vi parlo, i cimiteri sono travolti dal mare, ma anche le case circostanti: Minam non può convivere con una centrale elettrica a carbone".
Lo scorso gennaio, il ministro dell'Ambiente senegalese ha annunciato la sostituzione del carbone con il gas, ma da allora nulla è ancora cambiato.