Il covid non ancora domato preoccupa il Fondo Monetario Internazionale

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Per Kristalina Georgieva, direttore operativo del Fondo monetario internazionale, è necessario frenare l'inflazione altrimenti le banche centrali, per correre ai ripari, dovranno aumentare i tassi compremettendo i piani di ripresa degli Stati

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Crescita mondiale ancora a rischio. Il Fondo Monetario Internazionale vede segnali preoccupanti come inflazione, indebitamento colossale di privati e Stati, e squilibri eccessivi tra le prospettive di crescita dei Paesi con accesso al vaccino anti-covid e quelli che invece non si possono permettere le dosi sufficienti a consentire una ripresa delle attività economiche.

EBRAHIM HAMID/AFP or licensors
Vaccinazioni in un ospedale di Khartum, Sudan. I Paesi in via di sviluppo faticano a uscire dalla crisi economica a causa della mancanza di vacciniEBRAHIM HAMID/AFP or licensors

Dice Kristalina Georgieva, direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale:

"la nostra priorità è di combattere la pandemia. Vaccinate. Cerchiamo di proteggere le persone e con esse l'economia mondiale e la sua ripresa. Ma dobbiamo anche riflettere sulle strategie per anticipare altre pandemie in futuro, per esser pronti a contrastarle con una mobilitazione globale".

L'inflazione è ormai fuori controllo in una fase in cui sono ancora necessarie misure di spesa eccezionali. Se le banche centrali dovessero alzare i tassi i piani di ripresa potrebbero subire delle frenate improvvise compromettendo la crescita.

Oltre a quelli dell'energia, sorvegliati speciali del Fmi sono i prezzi dei beni alimentari, aumentati del 30% nel 2020, afferma Georgieva.

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