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La grande fuga da Kabul e la gara di solidarietà francese

Rifugiati afghani
Rifugiati afghani Diritti d'autore  Diritti d'autore Shekib Rahmani/Copyright 2021 The Associated Press
Diritti d'autore Diritti d'autore Shekib Rahmani/Copyright 2021 The Associated Press
Di Debora Gandini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Da Lione a Marsiglia, da Lille a Strasburgo sono diverse le città che stanno accogliendo civili afghani in fuga dall'Afghanistan. Unica voce fuori dal coro Nizza che ha detto no ai rifugiati

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Sono partiti dal caos di Kabul senza nulla, senza bagagli e vestiti. Sono fuggiti via. Ora sono atterrati in Francia all’aeroporto di Charles de Gaulle a bordo di un aereo militare.

I 110 afghani dopo ore e ore di viaggio sono arrivati a Strasburgo. Sono stati fatti alloggiare in questo hotel adibito dalle autorità per accogliere i rifugiati. Da un mese la struttura si stava preparando per accogliere i civili afghani in fuga nel miglior modo possibile. Sono anche seguiti da un pool di medici e psicologi.

"La nostra priorità - ci spiega il Dottore Dominique Mastelli - è proteggerli e dare loro supporto quando arrivano. Offrire loro un ambiente sicuro e tranquillo, accogliere famiglie di tutte le età, queste sono famiglie che possono stare insieme. Bisogna evitare che siano disorganizzati anche per la difficoltà della lingua. Non parlano francese. Quindi tutto è stato predisposto al meglio. Ci sono interpreti e documenti nella loro lingua madre. Tutte cose che rendono questa accoglienza davvero calorosa.”

Il primo approccio sarà parlare con queste persone, stabilire una prima diagnosi sui loro bisogni medici e psicologici, fa notare Arnaud Fritsch, Direttore dell’Associazione di aiuto ai rifugiati Foyer Notre Dame. “Bisogna assegnare alle persone delle camere, far rispettare un periodo di isolamento di dieci giorni e poi eseguire la procedura amministrativa e legale per la loro domanda di asilo”.

Aiuto e integrazione. Gara di solidarietà nelle città francesi

Altre regioni francesi si sono dette disponibili ad accogliere i rifugiati afgani che, al momento sono oltre 2.700 nel paese transalpino. La regione della Loira Atlantica ne ha già accolti 88, Lille una quarantina, e Bagnolet, nella Seine-Saint-Denis, ha appena detto di essere pronto a ospitare 119 afgani nelle prossime settimane. E poi Lione, Grenoble e Marsiglia una grande gara di solidarietà. Una voce fuori dal coro è quella del sindaco di Nizza che invece ha detto di non voler aprire le porte della sua cittadina ai rifugiati.

La grande versatilità degli afghani

Intanto Zaher Zahir, Presidente dell'Associazione Culturale degli Afghani a Strasburgo ci fa notare come queste persone sono capaci di integrarsi perfettamente con la gente del paese che li ospita. “Impareranno presto la lingua e a convivere con gli altri. Vivranno al meglio in questa società che ha più mezzi, e poi torneranno in Afghanistan e ricostruiranno il loro paese senza più i fondamentalisti, senza l’ISIS o Al-Qaeda.”

Anche prima che i talebani prendessero di nuovo il potere, i cittadini afgani erano i principali richiedenti asilo in Francia. Circa 10.000 le domande presentate ogni anno dalla crisi migratoria nel 2015. Quasi 9.000 nel 2020.

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