Malta, omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia: più vicina la verità

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Di Euronews
Malta, omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia: più vicina la verità
Diritti d'autore  Jonathan Borg/AP

Sono ancora molti i lati oscuri della vicenda dell'assassinio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista investigativa maltese uccisa con un'autobomba nel 2017. Ma la prima ammissione di colpevolezza di uno degli esecutori materiali dell'attentato e la sua condanna a 15 anni fanno sperare che si possa arrivare a fare luce sul caso.

Vincent Muscat sembra infatti intenzionato a collaborare con la giustizia. Un primo risultato sarebbe stato l'arresto nelle ultime ore di tre uomini sospettati di aver fornito l'ordigno.

"È un passo in avanti per fare giustizia e stabilire la verità in questo capitolo oscuro per Malta e per la famiglia Caruana Galizia", ha commentato Robert Abela, diventato primo ministro dopo le dimissioni di Joseph Muscat, a seguito delle proteste antigovernative e il terremoto nel suo esecutivo scatenato proprio dalle indagini sull'assassinio della giornalista. 

A fine 2019 era stato arrestato l'imprenditore Yorgen Fenech, sospettato di essere il mandante dell'omicidio e per il quale le udienze non sono ancora iniziate. Il miliardario era stato attaccato dalla reporter per fondi segreti a Panama e per legami torbidi con esponenti del governo di allora.

Presenti all'udienza preliminare in cui Vincent Muscat ha ammesso la sua colpevolezza, anche Alfred e George Degiorgio, gli altri due membri del commando che avrebbe piazzato la bomba. I due fratelli tuttavia si sono dichiarati innocenti e andranno a processo.