I telefoni di politici, attivisti e giornalisti spiati da governi autoritari

I telefoni di politici, attivisti e giornalisti spiati da governi autoritari
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Lo rivela una fuga di notizie raccolta dall'ong Forbidden Stories: i cellulari di diversi capi di stato e premier sotto controllo grazie a uno spyware sviluppato da un'azienda israeliana, che lo ha venduto a diversi governi

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Decine di politici, attivisti e giornalisti in tutto il mondo spiati grazie ad un software installato nei loro cellulari. Si chiama Pegasus e lo ha sviluppato un'azienda israeliana, la NSO, che poi l'ha venduto a numerosi paesi, tra cui vari regimi autoritari. Tra gli acquirenti figura anche l'Ungheria di Viktor Orban.

A fare luce su questi nuovi abusi informatici una fuga di notizie, raccolta dalla ong Forbidden Stories, che comprende una lista di oltre 50mila numeri di telefono - risalenti al 2016 - presi di mira da paesi conosciuti per la sorveglianza dei loro cittadini. Il materiale raccolto dall'ong è al centro di un'inchiesta giornalistica condotta da varie testate internazionali, tra cui Washington Post, Guardian e Le Monde.

Al momento non è noto quanti dei numeri compresi nell'elenco siano stati effettivamente hackerati. Fra quelli identificati finora ci sarebbero i numeri di diversi capi di Stato, premier e ministri, oltre a quelli dei reporter di varie testate fra le quali Cnn, New York Times, Wall Street Journal, Financial Times, Voice of America e Al Jazeera. 

"Questo spyware è totalmente invisibile, quindi non sai quando sei attaccato, se sei attaccato, se il tuo telefono è infetto - ha detto a Euronews Sandrine Rigaud, fondatrice di Forbidden Stories -. Fondamentalmente, quando questo spyware è installato nel tuo telefono, può estrarre qualsiasi cosa: foto, email, passcode. Consente anche di vedere i messaggi che stai scambiando su applicazioni criptate, come Signal o WhatsApp, quindi in pratica tutta la tua vita è nelle loro mani".

Il software, sviluppato con l'intenzione di constrastare terrorismo e criminalità, sarebbe stato usato dall'Arabia Saudita per spiare i cellulari di alcune persone vicine a Jamal Kashoggi, giornalista ucciso nel consolato saudita a Istanbul nel 2018. Il governo ungherese, invece, lo avrebbe usato per sorvegliare alcuni giornalisti investigativi.

Secondo quanto riferito dal Guardian, in India il rivale politico più importante del primo ministro Narendra Modi - l'esponente dell'opposizione Rahul Gandhi - è stato selezionato due volte come possibile obiettivo di sorveglianza tra le decine di politici, giornalisti, attivisti e critici del governo indiano presenti nella lista.

Sulla questione si è espressa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Se è vera, la vicenda è totalmente inaccettabile", ha commentato nel corso di una conferenza stampa a Praga.

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